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Anna Tatangelo: “Ho il seno rifatto ma anche io corro il rischio di ammalarmi di tumore”

Anna Tatangelo è tornata a parlare della polemica che si è sollevata, dopo la diffusione dell’immagine che la ritraeva in topless per LILT. La cantante ha spiegato che anche se ha rifatto il seno, ciò non significa che sia immune dal tumore. Dunque, non è affatto una testimonial inadeguata per la campagna che invita alla prevenzione.
A cura di D.S.
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Il settimanale Chi ha intervistato Anna Tatangelo tornando sulla polemica che l'ha vista protagonista in questi giorni. La cantante ha prestato la sua immagine alla nuova campagna della LILT, per incentivare anche le donne più giovani a fare prevenzione per diminuire il rischio di tumori al seno. L'artista ha dichiarato:

"Credo che chi mi vuole bene e si fida di me abbia colto perfettamente il messaggio della campagna. È notizia di oggi che, da quando è partita la campagna, c’è stato un incremento importantissimo nella richiesta di visite al seno rispetto agli anni precedenti. Basterebbe già questo per dire che l’obiettivo è stato raggiunto. Ma voglio dire anche a chi non mi ama o non ha ancora colto il senso dell’immagine di andare oltre e seguire il consiglio della Lilt: fate i controlli al seno. Lasciate da parte antipatia, ironia, rancore. Sono una donna come tutte, con le sue insicurezze e con i suoi vezzi, ma ho valori forti, non ho mai fatto male a nessuno e se posso essere utile agli altri lo faccio volentieri. Dimostriamo di essere unite per una buona causa, combattiamo una malattia che minaccia il simbolo della nostra femminilità".

Anna Tatangelo ha anche replicato al gruppo de "Le Amazzoni Furiose" che hanno reputato fuori luogo il suo mettersi in topless per una campagna tanto seria e alle blogger che, invece, hanno sostenuto che il fatto che avesse il seno rifatto per motivi estetici e non per via di una malattia, la rendesse inadeguata a rappresentare la causa:

"Non credo di essere l’unica con il seno rifatto e aggiungo che ogni donna, che abbia il seno naturale o ritoccato, rischia di ammalarsi di tumore al seno. Anch’io, quindi, corro questo pericolo come tutte, non ho alcun privilegio. Sono una mamma, ho 28 anni, conduco una vita sana e devo fare i controlli periodici. Alle donne malate va tutta la mia solidarietà e la mia comprensione e mi scuso se si sono sentite offese. Ma vorrei dire che ho aderito a questa campagna proprio per aiutare le donne a prevenire la malattia che le ha fatte tanto soffrire. Certo nessuno ha più diritto a parlare di questa patologia di chi l’ha vissuta, ma per consuetudine la campagna Nastro Rosa sceglie una testimonial famosa per lanciare un messaggio di prevenzione cercando di ottenere la massima visibilità".

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