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Armani ricorda il compagno scomparso poi si commuove: “Avrei tanto voluto avere dei figli”

A luglio festeggerà 81 anni. Giorgio Armani ha costruito un impero. Intervistato da GQ, però, ha svelato di portare ancora nel suo cuore il ricordo di Sergio Galeotti, il suo compagno morto nel 1985. In lacrime, inoltre, ha confessato che avrebbe tanto desiderato avere dei figli.
A cura di D.S.
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Re Giorgio festeggerà 81 anni a luglio. Lo stilista ha deciso di confessare particolari inediti – e a volte dolorosi – della sua vita privata. Lo ha fatto nel corso di un'intervista rilasciata allo scrittore americano Michael Hainery per GQ Usa. Di se stesso ha detto: "Molti pensano che io sia una persona triste, in realtà sono molto più ironico e spensierato di quanto possa sembrare". Lo stilista, poi, ha rivolto un pensiero a Sergio Galeotti, suo compagno nella vita e negli affari, morto nel 1985. Quando gli è stato chiesto cosa gli direbbe se fosse ancora qui, Armani ha replicato:

"Se mi vedesse oggi, sarebbe pazzo di gioia. Principalmente per me, ma anche per lui. Dopo la morte di Sergio, ho vissuto un periodo davvero doloroso. Inoltre, ho dovuto imparare tantissime cose sull'azienda, perché andasse avanti. Molte persone non pensavano che ce l'avrei fatta. Non credevano in me. Anche all'interno della mia stessa azienda, c'erano persone che non credevano nelle mia capacità. La cosa mi ha causato dispiacere. Ci fu un esodo. Ho dovuto rimboccarmi le maniche e imparare a trattare con gli avvocati e con gli uffici stampa. Ora potrei decidere di lasciare il mio lavoro. Ma guardo nei volti di chi lavora con me. Il postino che ha figli. La giovane donna che finalmente ha ottenuto un lavoro da Armani. O le persone che sono state con me per 30 anni. Tutto ciò mi impedisce di prendere una decisione che poi sarebbe un atto egoistico".

Armani non nasconde che l'ultima volta in cui ha pianto è "la scorsa notte", poi riprende a parlare di Sergio:

"Quando viaggio, porto con me una sua foto. Qualcosa di noi rimane. Il suo spirito resta. Ne sono certo, continua a vivere in qualche modo. Vedo Sergio ovunque, e sono certo che lui veda me. Spero che qualunque cosa io abbia fatto, lui sia riuscito a vederla".

Quindi confessa:

"A volte penso che non avrei dovuto lavorare nella moda. Avrei dovuto fare qualcosa che mi permettesse di esprimermi meglio, senza condizioni. Come lo scrittore. Uno scrittore che può scrivere cosa pensa. Fine della storia. Nel mondo della moda devi fare dei vestiti per vendere, devi fare abiti che piacciano alla stampa. Intendo dire che tutto diventa un obbligo. Ma uno scrittore? Un artista? Probabilmente non guadagnerà una lira ma fa ciò che vuole fare".

Infine, lo scrittore gli pone una domanda che lo commuove: "Avresti voluto diventare padre?". Lui replica:

"Sì (pausa). Molto (le lacrime riempiono i suoi occhi). Avrei voluto avere tanti bambini".

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