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Asia Argento pubblica i documenti in cui Anthony Bourdain parlava di suicidio: “Non lo sapevo”

Asia Argento ha condiviso su Twitter un documento di tre pagine che elenca le 19 volte in cui il fidanzato morto suicida Anthony Bourdain aveva fatto riferimento alla possibilità di togliersi la vita. “Non ho mai saputo di questa sua ossessione. Non me l’ha mai detto. Il mio cuore è straziato” commenta l’attrice, ripercorrendo quegli episodi che, alla luce del tragico epilogo di questa storia, acquistano un significato più profondo.
A cura di Stefania Rocco
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Asia Argento ha condiviso su Twitter un documento di tre pagine che elenca i 19 episodi in occasione dei quali Anthony Bourdain aveva già fatto pubblicamente riferimento alla possibilità di togliersi la vita. Lo chef morto suicida nella camera di un albergo in Francia soffriva da anni di una profonda depressione. “Non ho mai saputo di questa sua ossessione” commenta l’attrice “Non me l’ha mai detto. Il mio cuore è straziato”. Il documento in questione è stato pubblicato dal ricercatore John E. Richters a inizio luglio ma solo oggi è rimbalzato sui maggiori quotidiani di stampa, successivamente alla decisione della Argento di condividerlo. L’uomo ha raccolto metodicamente tutti gli sfoghi dello chef a proposito della morte.

La sessione di terapia del 2016

Il documento si apre con la descrizione di una sessione di terapia cui Bourdain si era sottoposto nel 2016 mentre si trovava in Argentina per girare alcune puntate del suo show. Lo chef dà voce alla sua profonda depressione, a quel desiderio di felicità mai raggiunto. “Mi piacerebbe essere felice. Mi piacerebbe essere più felice. Io dovrei essere felice…Mi piacerebbe essere in grado di guardare fuori dalla finestra e dire ‘Sì, la vita è bella’” recita un estratto. A ossessionare l’uomo era un sogno ricorrente: nel sonno si ritrovava intrappolato in un hotel vittoriano, senza alcuna speranza di uscirne. “Provo a tornare a casa ma non mi ricordo dove si trova” conclude l’uomo, descrivendo l’angosciante sensazione provata. Bourdain descriveva la sua vita come caratterizzata da un senso di “schiacciante solitudine”.

I primi attacchi di depressione risalgono al 2000

Secondo gli sfoghi raccolti da Richters, Bourdain aveva cominciato a soffrire di crisi depressive dal 2000. Avrebbe menzionato specificamente il suicidio in un hotel in due diverse occasioni, cosa che appare quasi come una profezia nefasta alla luce delle circostanze in cui si è consumata la morte dello chef. All’interno di un memoriale che risale a 18 anni fa, Bourdain avrebbe raccontato una crisi particolarmente violenta. Scriveva di sentirsi “completamente depresso”, immobilizzato a letto dal “senso di colpa, dalla pura, dalla vergogna e dal rimpianto”. Aggiunse che l’unico pensiero in grado di farlo scivolare in un sonno rassegnato consisteva nell’immaginare se stesso impegnato in un salto dalla finestra posta al sesto piano verso Riverside Drive.

L’incontro con Asia Argento

Rose McGowan, attrice e amica di Asia Argento, ha raccontato in un’intervista che Bourdain e la figlia d’arte italiana avevano lottato entrambi contro la depressione. Nel corso di una conversazione con un amico, lo chef avrebbe raccontato il primo incontro con la Argento in questi termini: “Non avevo mai incontrato prima nessuno che desiderasse morire più di me”. La McGowan ha aggiunto che mentre Asia sarebbe riuscita a resistere “per poter trascorrere un altro giorno ancora con i suoi figli”, Bourdain non avrebbe sopportato il peso della sua profonda depressione, decidendo di togliersi la vita.

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