Auguri a Maria De Filippi, dei 52 anni circa 21 li ha passati in televisione
Il compleanno di Maria De Filippi non dovrebbe di per sé rappresentare una notizia, ma lo diventando se in occasione del suo compleanno decide di rispondere ad alcune domande de Il Fatto Quotidiano. "Nostra signora della tv", come ormai si suole chiamarla, non ha problemi nel motivare la sua frequente assenza dalle occasioni più mondane del mondo dello spettacolo, definendosi una persona molto schiva ad un certo tipo di "divismo" e senza dubbio ostile alle classiche manie di protagonismo che questo mondo spesso genera:
Nonostante mi attribuiscano gli stili di vita più diversi, sono deputata al tran tran più banale e abitudinario che si possa immaginare. Quando torno a casa non ho nessuna voglia di vedere gente, l'ambiente dello spettacolo non mi è mai interessato e mi è capitato di dover stare in situazioni ufficiali in cui mi sono sentita molto a disagio. Certe sere ai Telegatti con il tappeto rosso, con le colleghe eccitate che ti dicono: "Mi raccomando quando mi chiamano sul palco dammi il cinque a favore di telecamera" e la sfilata di vanità sono anni luce da me.
Le offese gratuite e gli attacchi immotivati – Non si è mai offesa di fronte alle battute sul suo essere distaccata e algida, nemmeno quando Roberto D'Agostino l'ha soprannominata "la sanguinaria", ma su un certo tipo di attacco gratuito non riesce proprio a passarci. Esempio lampante quello del recente attacco della cantante Natalie, reduce da X Factor, che l'ha definita "un cancro televisivo", un'offesa così commentata dalla De Filippi: "Non capisci mai se si tratti di forzatura giornalistica o di marchetta della casa discografica mascherata da intervista. Ma insomma, porca miseria, se dici certe cose sei messa proprio male".
La7 può attendere – Sull'ipotesi di cambiare casa televisiva e valutare un contratto diverso, semmai con La7 (stando alle frequenti voci di corridoio), ha preferito abbracciare una linea diplomatica:
Ho due anni di contratto e spero di continuare a fare le trasmissioni che mi interessano. Da altri prodotti vorrei rimanere alla larga. Fascino, la mia società, non è Endemol che fattura programmi a Mediaset e vive di conseguenza. Fascino sono io in prima persona. Metto la mia faccia sui programmi che mi piacciono. Se non mi piacciono, non la metto. Se diventassi solo un volto che Pier Silvio sovrappone a un programma qualunque, con una stretta di mano, il rapporto terminerebbe. […] Due settimane fa mi ha telefonato Cairo: "È vero quel che si dice in giro su di lei? Perché se è vero, io sarei molto interessato ad incontrarla". È stato molto gentile, l'avevo visto una sola volta 30 anni fa. Non ho niente contro La7, ma lavorare a Mediaset non significa essere deficenti. Se 7 milioni di persone vedono un programma, non si può pensare che siano tutti idioti e a Canale 5, fino ad ora, io mi sono sempre sentita più che libera.