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Bobbi Kristina Brown avrebbe fatto uso di droga prima di morire: “Prendeva eroina e crack”

Emergono nuovi particolari drammatici sulla tragica morte della figlia di Whitney Houston, spirata lo scorso agosto dopo sei mesi di coma a causa di un presunto “cockatil tossico” di farmaci e droghe. Secondo la deposizione dell’amica e coinquilina Danyela Bradley, la ragazza avrebbe fatto uso di stupefacenti, come crack, eroina e marijuana.
A cura di Valeria Morini
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A tre mesi esatti dalla morte di Bobbi Kristina Brown, la figlia di Whitney Houston e Bobby Brown scomparsa a luglio dopo un lungo coma dovuto a un malore, nuovi particolari emergono dalle indagini ancora in corso. Si tratta di dettagli drammatici che amici, parenti e fan avrebbero forse preferito non conoscere, ma che certo non appaiono come una sorpresa: secondo un testimone, negli ultimi tempi la ragazza avrebbe fatto uso di droghe, come crack ed eroina.

Un'informazione che arriva dalla deposizione che Danyela D. Bradley, amica ed ex coinquilina di Bobbi Kristina, ha rilasciato lo scorso 24 settembre per il caso Eckerman (un incidente stradale in cui la stessa Brown era rimasta coinvolta), ma arrivata solo ora alla stampa americana e riportata tra gli altri da Us Magazine:

Fumava marijuana, probabilmente fumava anche crack e assumeva eroina. Quando si faceva di eroina, era sempre assonnata, si assopiva facilmente, diventava meno loquace e si teneva tutto per sé. Quando fumava crack, non parlava affatto. 

La Bradley sostiene di aver convissuto con Bobbi Kristina, il suo compagno Nick Gordon, oggi indagato per la morte, e il loro amico Max Lomas (giovane pregiudicato con diversi arresti alle spalle) proprio nel mese precedente al malore. Lei e la Brown sarebbero state come sorelle, anche se la testimonianza fornita dalla donna non è priva di contraddizioni. In uno dei passaggi, la Bradley ammette che in realtà non avrebbe mai visto con i suoi occhi Bobbi assumere droghe:

Bastava vedere il suo aspetto fisico per capirlo. Nelle prime due settimane in cui ho vissuto lì non avevo idea che si drogasse, ma da un certo momento in poi lei non faceva più nulla per nasconderlo.

Bobbi Kristina Brown, una vita spentasi a soli 22 anni

La Brown è stata trovata esanime nella sua vasca da bagno lo scorso gennaio  (ad appena 22 anni), a causa di quello che solo tempo dopo sarebbe stato identificato come un cocktail di droghe e farmaci. Ricoverata in ospedale, non ha mai ripreso conoscenza. Nei sei mesi di coma, le sue condizioni sono sempre apparse disperate, sebbene il padre Bobby Brown e gli altri familiari abbiano atteso a lungo prima di togliere l'alimentazione artificiale.

Il compagno Nick Gordon è indagato

Al momento, l'unico indagato per il decesso è il compagno Nick Gordon, che la Brown considerava ufficialmente suo marito (lo ha definito così la stessa Bradley nella sua testimonianza), sebbene non sia mai stata celebrata alcuna cerimonia formale. Gordon era anzi tecnicamente il fratellastro di Bobbi Kristina, dal momento che era stato adottato da Whitney Huston.

L'uomo è stato accusato di essere responsabile della morte della ragazza: secondo la polizia, avrebbe picchiato la giovane e le avrebbe poi somministrato un "cocktail tossico" prima di metterla a faccia in giù in una vasca di acqua fredda. Secondo le ultime notizie, Gordon avrebbe ammesso di aver abuto con lei un duro litigio, ma avrebbe respinto con forza le accuse.

Un tragico destino simile a quello della madre Whitney Houston

Le circostanze che hanno portato alla morte della Brown ricordano inoltre in modo incredibile quanto inquietante la scomparsa della sua celebre madre. Anche la Houston, nel 2012, venne ritrovata riversa nella vasca da bagno, morta per collasso cardiaco a causa di un abuso di droga, farmaci e alcool. Mamma e figlia accomunate da un triste destino nel segno di una vita tutt'altro che serena e di una morte precoce. A differenza di Whitney, Bobbi Kristina ha vissuto un lunghissimo e disperato travaglio in ospedale, durante i quali la famiglia e gli amici non hanno mai smesso di sperare in un finale migliore.

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