Brunetta anticipa le nozze con Titti e inganna i precari
Un vero e proprio bluff quello organizzato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione per evitare il rischio manifestazioni in occasione di quello che sarebbe stato certamente l’evento più importante della sua vita. Il matrimonio di Renato Brunetta con Titti Giovannoni è salvo, almeno dal punto di vista del decoro grazie soprattutto a una brillante idea avuta dalla sposa.
E’ risaputo, infatti, che Brunetta non gode di particolare popolarità tra i giovani italiani. Nonostante le scuse ai precari, definiti a lungo bamboccioni per la presunta incapacità di ritagliarsi un posto all’interno del sistema lavoro del nostro paese, Brunetta non è riuscito a conquistarsi il rispetto di buonissima parte dei giovani del Belpaese che, in un moto di bonaria vendetta, avevano deciso di guastare all’uomo i festeggiamenti relativi al matrimonio con Titti. Il Ministro, però, reduce dall’offesa ricevuta da Tremonti, ha deciso questa volta di non lasciarsi trovare impreparato e, avendo intercettato i propositi bellicosi dei precari, si è organizzato di conseguenza.
Il matrimonio con la Giovannoni, organizzato per domenica 10 Luglio a Ravello, è stato sì festeggiato ma con una piccola variante: l’orario. Brunetta e consorte hanno prima svelato alle più rinomate agenzie di stampa che il matrimonio sarebbe stato celebrato nella serata di ieri salvo poi operare un colpo di coda degno della più machiavellica delle menti.
Approfittando, infatti, dell’effetto sorpresa, le nozze sono state anticipate di circa 24 ore e allo scoccare della mezzanotte di sabato 9 luglio, il Ministro e la sua bella signora hanno pronunciato i voti. La decisione di anticipare le nozze senza però divulgare la notizia è scaturita da un’idea della Giovannoni che, sicura della presenza sgradita dei manifestanti all’evento, ha giocato di contrattacco, cogliendo tutti di sorpresa.
Amara la rabbia dei precari che, il giorno dopo, si sono recati in massa sul luogo in cui sono state effettivamente celebrate le nozze, inconsapevoli della trovata del Ministro. Organizzati nella protesta, i manifestanti sono rimasti parecchio sorpresi di fronte alla mancata presenza dell’uomo e degli invitati alle nozze e, convinti di averlo obbligato ad annullare l’evento, si sono lasciati andare a cori di derisione al grido del più campano tra gli inviti, il chiarissimo "Jatevenne". Meno elegante ma in riga con la bagarre scatenata dal commento di Tremonti, il coro "Vieni avanti, cretino" che ha invitato il Ministro fantasma a uscire allo scoperto. Chiude la carrellata il più simpatico tra tutti: "Renato, Renato, Renato, tu fai la festa ma non c'hai invitato", un esempio lampante della ferrea volontà dei manifestanti di essere vicini al loro Ministro del cuore in un giorno tanto importante.
Peccato che, in quello stesso momento, gli sposi stessero festeggiando da tutt’altra parte, insieme ai loro invitati – assenti Berlusconi e Tremonti e a sorpresa anche Mariastella Gelmini, costretta in albergo dalla febbre della sua bambina – contenti per essere scampati all’assalto. Meno soddisfatti, invece, sia i manifestanti che le forze dell’ordine, trovatesi nella scomoda posizione di dover domare una protesta alla quale, sebbene simpatica nei toni, avrebbe volentieri fatto a meno di presenziare.