Camilla Mangiapelo: “Felice con Riccardo, con Nilufar Addati incompatibilità di dimensioni epiche”
Continua a gonfie vele la relazione tra Camilla Mangiapelo e Riccardo Gismondi, a quasi quattro anni dal loro percorso a Uomini e Donne. Tra le poche coppie del programma ad aver resistito nel tempo, si mostrano poco sui social e si tengono sempre lontani dal gossip, ma la convivenza sta continuando nel migliore dei modi, come ha svelato lei stessa nelle risposte ai fan su Instagram:
Con Riccardo va tutto bene, stiamo ristrutturando casa e siamo felici.
La prima volta con Riccardo Gismondi e il progetto figli
Per nulla imbarazzata dalle domande più intime, Camilla ha fatto anche una piccola rivelazione, spiegando che la "prima volta" con Gismondi non è avvenuta subito dopo la scelta a Uomini e donne, ma dopo tre mesi di frequentazione. Se la convivenza dura ormai da tempo, i due non hanno fretta di mettere su famiglia, anche vista la giovane età (lei non ha ancora compiuto 23 anni, lui ne ha 25), ma il progetto di diventare genitori c'è:
Non vogliamo fare passi più lunghi delle nostre gambe, ma in futuro sì. Mi piacerebbe diventare mamma, anche se in questo momento non ho ancora quel trasporto verso i bambini, sono cose che arrivano da sé.
Camilla contro Nilufar
Le dichiarazioni più forti, però, riguardano alcune compagne d'avventura del periodo di Uomini e Donne. I fan sono apparsi interessati alla presunta rivalità con Vittoria Deganello, Martina Luchena e Nilufar Addati. Se sulle prime due Camilla ha rivolto parole al miele, su Nilufar ha fatto capire senza mezzi termini come tra loro ci sia il gelo:
Con Vittoria non è successo nulla, le voglio sempre un gran bene. I rapporti nel tempo possono mutare e la frequentazione non è necessariamente costante. Con Martina non c'è mai stato nulla di personale, è stata la situazione in cui ci siamo trovate che ha condizionato i mio pensiero su di lei per un periodo della mia vita. Le auguro il meglio. Nilufar? Quello che noi chiamiamo antipatia può anche essere definito con un termine più elegante: incompatibilità caratteriale di dimensioni epiche.