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Carmen Consoli: “Sono pro vaccini e per la famiglia tradizionale. Per mio figlio Carlo darei la vita”

In una lunga intervista rilasciata a Corriere.it, Carmen Consoli ha detto la sua a proposito del dibattito sui vaccini. Si è espressa, inoltre, sulla possibilità di riaprire le case chiuse. Infine, ha spiegato perché è ricorsa alla fecondazione assistita nonostante sia a favore della famiglia tradizionale.
A cura di Daniela Seclì
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In una lunga intervista rilasciata a Corriere.it, Carmen Consoli si è raccontata partendo dal suo ruolo di mamma. Il piccolo Carlo ha cinque anni ed è nato grazie alla fecondazione assistita. La cantante è perdutamente innamorata del suo bambino. Lo ha definito "un dono meraviglioso" e ha ammesso di essere pronta a tutto per lui: "Se hai un figlio non ci penseresti due volte a dare la tua vita!".

La scelta di avere un figlio con la fecondazione assistita

Carmen Consoli ha scelto di avere un figlio con la fecondazione assistita optando per un donatore non anonimo, in modo che Carlo possa rintracciarlo qualora lo volesse. La cantante, tuttavia, ritiene che sia sempre meglio dare alla luce un bambino con il metodo tradizionale e con accanto un marito:

"Premessa: un figlio è meglio farlo con un marito ed è meglio dare a un bambino una famiglia, anche omogenitoriale, anche se io sono per la famiglia tradizionale. Ma ero single, a 38 anni, un’età biologica avanzata, mi trovavo sola con mia madre, dopo la morte di papà; a Natale, alle Maldive con lei, pensavo alle case, le terre ereditate: eravamo sole, va allargata la famiglia, penso. Per fare un figlio avrei potuto trovare un uomo più giovane di me, un fan, un toy boy, con la motilità degli spermatozoi alta, facendomi mettere incinta dal poveretto, e ripetere lo schema di tante famiglie. Ma non volevo illudere nessuno, né dare a mio figlio una famiglia che si sarebbe sfasciata".

La posizione di Carmen Consoli sui vaccini

Carmen Consoli, dopo aver svelato di aver votato PD, ha detto la sua anche sul dibattito a proposito dei vaccini. Da mesi ormai si assiste ad accesi scontri tra chi è a favore e chi si dice contrario. La quarantatreenne, tuttavia, ha anche evidenziato che nella sua Sicilia le emergenze sanitarie sono altre:

"Prendiamo i vaccini: io sono pro vaccini, ma tra mettere l’obbligo senza informazione lasciando spazio ai trucchi per eluderli, come in Sicilia, e fare una seria campagna informativa come ha fatto Luca Zaia in Veneto, meglio la seconda. Ripeto: sono pro vaccini, ma le emergenze sanitarie sono altre, qui in Sicilia. Mio padre c’è morto, mancava la macchina della dialisi, è arrivata dopo 3 giorni, troppo tardi. Anche l’eutanasia sarebbe un diritto civile, ma in Italia, senza professionisti che ti accompagnano, rischieremmo che tanti depressi si ucciderebbero; servirebbe un grande lavoro sulla motivazione e la celebrazione della vita".

Carmen Consoli è a favore delle case chiuse

Infine, si è detta a favore della riapertura delle case chiuse. Lo ritiene un modo per garantire maggiore controllo sulle condizioni di salute di chi decide di prostituirsi: "Riaprire le case chiuse? Sarebbe sul piano sanitario meglio […] Con i controlli obbligatori sarebbe meglio. È un lavoro che c’è da sempre, nasconderlo è ipocrita, poco igienico e favorisce la mafia, lo sfruttamento. Strano che venga dalla destra l’idea delle case chiuse. Ma sono le tematiche che fanno prendere voti".

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