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Caso Lapo Elkann: “Aveva bevuto ed era confuso, per questo ricattato”

Arriva ad una conclusione il caso Lapo Elkann, ricattato dai fratelli Bellavista che avrebbero approfittato di un suo stato confusionale per riprenderlo, da incosciente, davanti ad un tavolo con delle piste di cocaina, con l’obiettivo di ricattarlo successivamente. È tutto scritto dal gup di Milano Giuseppe Varone che motiva la sentenza con cui, lo scorso giugno, ha condannato i fratelli Enrico e Giovanni Bellavista ed il padre Renato a pene comprese tra 2 anni e 8 mesi e 4 anni di reclusione.
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Arriva ad una conclusione il caso Lapo Elkann, ricattato dai fratelli Bellavista che avrebbero approfittato di un suo stato confusionale per riprenderlo, da incosciente, davanti ad un tavolo con delle piste di cocaina, con l'obiettivo di ricattarlo successivamente. È tutto scritto dal gup di Milano Giuseppe Varone che motiva la sentenza con cui, lo scorso giugno, ha condannato i fratelli Enrico e Giovanni Bellavista ed il padre Renato a pene comprese tra 2 anni e 8 mesi e 4 anni di reclusione. Le accuse sono di estorsione e tentata estorsione ai danni di Lapo Elkann che, si legge nella motivazione,"nel momento in cui era stato ripreso, era in stato confusionale ed era stato condotto all’interno di un’abitazione ove era stata creata ad arte una situazione compromettente"

Le indagini condotte dal pm Gianluca Serafini hanno accertato che, avvicinato da Giovanni Bellavista a Milano, approfittando del suo stato confusionale dato che lo stesso Lapo Elkann ha successivamente ammesso a verbale di aver bevuto molto quella sera, lo avrebbe convinto a seguirlo a casa sua. In quella casa si sarebbe realizzato il video compromettente, con Lapo Elkann seminudo vicino a delle piste di cocaina. Nei giorni successivi, i Bellavista chiedono un regalo all'imprenditore, ricevendo in cambio un pallone autografato. Da quel momento inizia il vero e proprio ricatto, minacciando di vendere il video a settimanali o di pubblicarlo sul web.

La coppia ha incassato anche una prima tranche di 30mila euro, successivamente avrebbero alzato la posta. Una volta che Lapo Elkann li ha denunciati, sono scattati indagini e arresti. Scrive il gup: che Lapo Elkann "venne fatto accomodare su un divano e su un tavolino dinanzi a lui era stata posizionata della polvere bianca". Una situazione compromettente ricreata ad hoc, di questo ne erano ben coscienti i fratelli Bellavista che erano anche a conoscenza di tutta la vicenda di cronaca del rampollo di casa Agnelli, quella del 2005 nell'abitazione di Torino, cui gli organi di stampa avevano dato ampia diffusione. A Lapo Elkann è stato anche riconosciuto un risarcimento provisionale di 50mila euro.

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