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Caterina Varzi, chi è la futura moglie di Tinto Brass

Seducente compagna di vita e ‘musa ermeneutica’. È Caterina Varzi, avvocato e appassionata psicanalista, che ha condiviso amore e set con Tinto Brass da quando la sua prima moglie, Carla Cipriani detta “Tinta”, non c’è più.
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Seducente compagna di vita e ‘musa ermeneutica'. È Caterina Varzi, avvocato e appassionata psicanalista, che ha condiviso amore e set con Tinto Brass da quando la sua prima moglie, Carla Cipriani detta "Tinta", non c'è più. Caterina Varzi è stata la protagonista di uno degli ultimi lavori del regista dell'eros, "Hotel Courbet", e c'è molto del suo se il regista, una volta persa la moglie, è tornato ad assaporare la vita soprattutto dopo il brutto ictus che lo ha colpito nel 2010.

Ricordo il mio volto riflesso nello specchio e l’espressione bella, in pace, illuminata. Non stavo male. Avevo solo voglia di stendermi con la testa tra le mani. E l’ho fatto, lì dov’ero, sul pavimento del bagno.

Disse Tinto Brass di quel 16 aprile del 2010, quando si risvegliò in un letto di ospedale a Bassano del Grappa. Caterina Varzi raccontava:

Non capiva cosa dicevano alla tv, non camminava, non poteva leggere né scrivere. Bofonchiava suoni incomprensibili ma riusciva a dire “Quanto sei bella” se vedeva il mio volto.

Caterina Varzi, di origini calabresi ma trapiantata a Roma, ha 56 anni ed è rimasta affascinata da Tinto Brass dopo un passato nel mondo accademico. Lauretasai nell'86 in Giusprudenza, esercita la professione e poi si appassiona al mondo della psicoanalisi, prende un master in Piscologia giuridica e si dedica a tematiche processuali-penali in termini "psicodrammatici". E l'incontro con Tinto Brass è arrivato da avvocato:

Seguivo una trattativa per una società di produzione.

Poi diventa co-sceneggiatrice, consigliera e musa ispiratrice com'è sempre stata la "Tinta", la moglie di Brass.

Credo di aver preso il suo posto, ma solo dal punto di vista professionale.

Così disse nel presentare il corto nel 2009, da allora le cose sono cambiate. Come ha dichiarato nell'intervista odierna al CorSera:

Il nostro è un matrimonio vero, ma anche simbolico. È una forma di legittimazione del mio ruolo al tuo fianco, necessaria perché tu possa disporre del tuo futuro (rivolgendosi a Tinto, ndr).

Le disposizioni a cui fa riferimento la Varzi è quella dell'eutanasia, chiesta da Tinto Brass nel momento in cui lui dovesse trovarsi in una condizione grave e irriversibile. "Ho dato a lei la chiave della mia esistenza", ha detto Brass. Questo è vero amore.

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