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Chicco Nalli replica a Tina: “Ingrata, i miei figli vivono liberi solo quando non ci sei”

Chicco Nalli replica con durezza alle accuse che gli aveva mosso la moglie Tina Cipollari, a proposito della poca cura riservata ai loro figli mentre era via per ‘Pechino Express’: “Sei un’ingrata”.
A cura di Stefania Rocco
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Era stata Tina Cipollari la prima a parlare con durezza al marito Chicco Nalli immediatamente dopo il suo rientro in  Italia, successivamente alle registrazioni di ‘Pechino Express’. Lo aveva accusato di aver prestato poca cura ai loro figli mentre lei era via per lavoro. Oggi, attraverso le pagine del settimanale “DiPiù”, il noto coiffeur replica aspramente a quelle parole:

Ti conosco bene e so che tu ami la perfezione, ma io ho dato il massimo e sono stato molto attento ai nostri figli. Anzi, ti dirò di più, il mio intento era quello di fare vivere loro un periodo libero. Quasi selvaggio, come dico io, come ho vissuto da piccolo. Una cosa impossibile quando ci sei tu, perché sei troppo apprensiva. Credo che tu sia un’ingrata perché non hai capito quanto io mi sia dato da fare.

Chicco definisce Tina ‘troppo apprensiva’ e motiva quanto è accaduto in assenza della moglie con la decisione di permettere ai loro figli di fare quanto non gli è permesso in sua presenza.

Le accuse di Tina Cipollari

Era stata la Cipollari la prima ad attaccare il marito. Attraverso le pagine dello stesso settimanale aveva accusato Nalli di non essere stato troppo attento ai loro bambini, al punto che uno di loro si sarebbe addirittura fatto male:

Al mio ritorno a casa le sorprese che ho trovato non sono state poche. E ti scrivo perché sono molto arrabbiata. Matthias si è lasciato scappare che si era ferito alla guancia sinistra perché era caduto dallo skateboard elettrico: un aggeggio che io non gli ho mai voluto comprare. Francesco ha confessato che gli si era girato il piede mentre giocava a pallone in sala: un’altra cosa assolutamente vietata in casa nostra. E alla fine vengo a sapere che il più piccolo, Gianluca, si era bruciato il dito usando l’accendino. Insomma, Kikò, i bambini hanno avuto degli incidenti facendo cose che io sempre ribadito. E tu dov’eri in quel momento? Appena ho aperto la porta, di fronte ai miei occhi non c’era neanche l’ombra dell’appartamento ordinato e pulito che avevo lasciato prima di partire. Solo caos. Di vestiti, di piatti, di cartacce, di giocattoli, tutto buttato sulle sedie, sul divano, perfino per terra. Stesso disastro per i vestiti: tutto ristretto, stinto. Sei riuscito a distruggere anche la cucina: il frigorifero non gelava più, le pentole sono tutte bruciate, la lavastoviglie non sciacquava. I bambini, poi, mi hanno detto di aver cenato varie volte con panini e merendine. Non me l’aspettavo. Ti sono mancata? Invece che con le parole potevi dimostrarmelo con i fatti.

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