Christian Vieri: “Non vedo l’ora che nasca mia figlia. Il matrimonio? Non ho problemi”
Sabato 27 ottobre a "Verissimo" è di scena l'intervista con il Bomber di tutti i Bomber, dentro e fuori dal campo. C'è Christian Vieri, ex attaccante della Nazionale italiana, che nello studio di Silvia Toffanin ha raccontato la sua infanzia, gli inizi della sua grande carriera ma soprattutto ha parlato delle emozioni che lo pervadono a poche settimane dal parto di Costanza Caracciolo, incinta della sua prima figlia.
La dolce attesa di Costanza Caracciolo
Silvia Toffanin chiede a Christian Vieri della vita privata e del rapporto con Costanza Caracciolo – "Lei è la numero uno" – dice senza troppi giri di parole il Bomber. Riguardo alla piccola in arrivo, tutta la famiglia di Christian sembra non aspetti altro.
Tutta la famiglia è impazzita quando ha saputo della dolce attesa. Costanza è la numero uno, la conosco da 15 anni ma solo un anno e mezzo fa ho iniziato a scriverle dandole i voti su come si vestiva. Io ero a Miami, lei in Italia. Poi, ci siamo visti a Roma e abbiamo iniziato a frequentarci. Ora aspettiamo una bimba. Non vedo l’ora che nasca mia figlia, manca un mese e sto impazzendo. Assisterò al parto, sarò accanto alla mia compagna: tutti mi dicono ‘Attento a non svenire', è un’esperienza forte ma voglio essere lì.
Christian Vieri parla del matrimonio
Dopo la nascita della prima figlia, si potrebbe parlare anche di matrimonio. Christian Vieri, anche in questo caso, non usa giri di parole e con chiarezza risponde alle curiosità e alle domande di Silvia Toffanin.
Se sposerò Costanza? Tu sei sposata? No, e perché mi devo sposare io. Vediamo, ne parleremo, io non ho problemi. Facciamo nascere la bambina poi parliamo anche del matrimonio. Il nome della bimba? Siamo in trattativa.
Il sogno di calciatore
Christian Vieri è vissuto in Australia, nato a Bologna, ma è stato nella terra dei canguri fino a 14 anni. Con il sogno di diventare calciatore è ritornato in patria. La carriera comincia a Prato, da suo nonno anche lui calciatore come il padre, da lì le giovanili poi l'esordio con il Torino in Serie A e una carriera fantastica: 14 squadre in quasi 20 anni di carriera e tanti trofei in giro per il mondo.
Ho vissuto in Australia fino a 14 anni, poi sono andato dai miei e gli ho detto che volevo giocare a calcio. Sono partito per l’Italia con due sogni: giocare in Serie A e in Nazionale. Volevo realizzarli e ce l’ho fatta. Sono andato a Prato da mio nonno, perché mio papà è di lì e anche lui era stato un calciatore. Per questo motivo, da subito, mi hanno dato del raccomandato, ma essere criticato mi ha dato forza. Mio nonno era follemente innamorato di me. Mi portava ai provini, in giro, dappertutto. È stato il mio primo tifoso, ha creduto in me da subito.
Il rapporto con la famiglia
"Sono sempre stato molto mammone". Lo confessa Christian Vieri, rivelando di un rapporto stretto con suo madre che conserva "un sacco di lettere" che lui le scriveva quando è tornato in Italia per fare il calciatore.
Quando sono venuto in Italia scrivevo a mia madre un sacco di lettere che lei tiene ancora nel portafoglio. Lei è la mia confidente, parliamo, litighiamo. Mio padre invece parlava poco, ma mi ha sempre sostenuto. Non me l’ha mai detto, ma so che è orgoglioso di me. Mi faceva solo due o tre appunti la domenica sera e quando non diceva nulla ero contento. I miei genitori sono molto aperti, non tutti mi avrebbero dato l’ok per andare dall’altra parte del mondo.