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Cicciolina a processo per truffa, avrebbe finto di essere stata morsa da un cane

L’ex pornostar finisce sotto processo per una tentata frode all’assicurazione. Si legge sul CorSera che avrebbe chiesto alla Vittoria Assicurativa un risarcimento danni per una dentata di un cane, presentando allo scopo un certificato medico falso e firmato da un finto dottore.
A cura di G.D.
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Ilona Staller meglio nota come Cicciolina, la pornostar più amata dagli italiani negli anni '80, finisce sotto processo per una tentata frode all'assicurazione. Si legge sul CorSera che avrebbe chiesto alla Vittoria Assicurativa un risarcimento danni per una dentata di un cane, presentando allo scopo un certificato medico falso, firmato da Giancarlo Strani, un finto dottore. Ecco perché anche quest'ultimo è sul banco degli imputati con l'accusa di esercizio abusivo della professione.

La presunta aggressione risale al 19 novembre 2011. Un morso al mignolo della mano sinistra del quale però non si è mai riscontrato alcun segno visibile, così come appare sconosciuta la razza del cane che avrebbe aggredito la Staller. Il pm Mario Pesci ha verificato richiesta danni ed incapacità lavorativa di tre mesi attestata da Strani, del quale però non è stato possibile rintracciare iscrizione nell'albo professionale dei Medici. Da questa circostanza, sono partite le indagini sull'incidente avvenuto quattro anni fa. Ilona Staller si rivolse all'ospedale Villa San Pietro il 19 novembre 2011 sostenendo di essere stata aggredita da un cane. I medici, dopo averle prescritto sette giorni di prognosi, le avevano proposto un'antitetanica alla quale però Ilona Staller rifiuto di sottoporsi.

Dopo tre mesi, Ilona Staller si rivolse all'assicurazione Vittoria Assicurativa, con cui aveva stipulato una polizza contro gli infortuni, affermando che il morso di un cane le aveva provocato l'impossibilità a svolgere il suo lavoro per tre mesi. È stato quando l’assicurazione ha svolto i suoi accertamenti come da prassi, che sono venute fuori le prime difficoltà, su tutte l'impossibilità a reperire l'iscrizione all'albo di Strani, una circostanza che ha insospettito l'assicurazione che si è rivolta alla Procura della Repubblica.

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