Claudia Galanti, gaffe a Cannes 2013: l’abito indossato è riciclato
Bella come una diva, la showgirl Claudia Galanti è riuscita nell'intento cui si stava preparando da settimane: quello di lasciare a bocca aperta gli appassionati di cinema che proprio oggi si sono potuti beare della bellezza di questa diva moderna comparsa come una dea sul red carpet di Cannes 2013. Splendida, sicura di sè stessa e con un altero sorriso sulle labbra, la soubrette paraguayana ha fascino da vedere e ne è profondamente consapevole. Senza imbarazzo alcuno, ha sfilato impettita sul tappeto rosso della più celebra manifestazione cinematografica al mondo, sicura di essere riuscita a colpire al cuore grazie alla sua sola bellezza. E in effetti ha avuto ragione perchè la supersexy Claudia ci ha davvero lasciato a bocca aperta. E non solo per il motivo che state immaginando. Ad attirare la nostra attenzione è stata la mise scelta dalla neo diva per l'evento, un abito verde dal taglio affusolato in grado di fasciare la sua figura come una seconda pelle. Caratterizzato da una scollatura particolarmente casta sul seno, il vestito in questione si apre in un profondo spacco sul retro che mostra nella sua interezza la splendida schiena della soubrette.
Un abito di gran lusso e squisita fattura, nulla da obiettare. Se non fosse però che il vestito in questione ha fatto scattare in noi un campanello d'allarme. Sì perchè Claudia, glamour come poche, quell'abito lo aveva già indossato. L'occasione di sfoggiare tale tripudio di stoffa dal colore degli smeraldi più puri era arrivata con la festa organizzata per il figlio di Arnaud Mimran a Parigi. Era lo scorso novembre quando, contornata da una parata di vip, la Galanti faceva il suo ingresso sulla scena sfoggiando proprio il medesimo abito. Sempre in terra francese, Claudia si è ripetuta, classificandosi quale nuova e insospettabile fautrice della moda degli abiti riciclati che tanto onore ha fatto a numerose vip. Gesto apprezzabile il suo, soprattutto considerati i tempi in cui versiamo ma data l'occasione così importante, un po' di "sano" consumismo glielo avremmo perdonato.