Come sta Facchinetti dopo il pugno di Conor McGregor: “Ho un trauma cranico, non ritiro la denuncia”
Francesco Facchinetti è tornato a parlare dell'aggressione che avrebbe subito dal campione di MMA Conor McGregor. L'imprenditore, nel corso del suo programma radiofonico 105 Kaos, ha spiegato che nulla potrà convincerlo a ritirare la denuncia. Inoltre, ha parlato delle conseguenze che quel pugno in pieno viso ricevuto dal trentatreenne ha causato.
Le conseguenze dell'aggressione
Francesco Facchinetti ha rimarcato la gravità di quanto accaduto ed è tornato a parlare del pugno ricevuto da Conor McGregor. Si è detto pronto ad andare fino in fondo. Non è disposto a scendere a compromessi. Anche se l'avvocato del campione di MMA dovesse contattarlo e offrirgli milioni di euro, non accetterebbe di ritirare la denuncia: “Se dovesse chiamarmi l'avvocato di McGregor domani e offrirmi 10 milioni di euro, 10 milioni di euro, 10 santissimi milioni di euro per ritirare la denuncia e per ritirare tutto, io direi di no". Ha spiegato, poi, quali sono le sue attuali condizioni di salute:
"Non mi interessa nulla dei soldi, non mi interessa nulla dell’hype, anche perché ho mal di testa tutto il giorno, devo portare questo collarino 8 ore al giorno per 16 giorni, ho un trauma cranico, ho una distorsione del rachide cervicale che non so neanche cosa voglia dire".
Francesco Facchinetti su Conor McGregor: "Pericoloso"
Mentre il St. Regis Hotel di Roma – luogo dove è avvenuta l'aggressione – ha fatto sapere a Fanpage.it che sarà a completa disposizione della polizia, Francesco Facchinetti ha ribadito la sua sensazione che McGregor vada fermato prima che possa causare dei danni molto più gravi:
"Questa storia a me non fa piacere; se potessi avere la macchina di “Back To The Future” tornerei indietro nel tempo e quel sabato, due giorni fa, non andrei lì. Io porto avanti la denuncia e ne parlo perché non possa succedere ad altre persone. Quello è un uomo altamente pericoloso, vederlo davanti ai tuoi occhi è un altro conto rispetto a leggere di lui. È dannatamente pericoloso per gli altri”.