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Condannata Selvaggia Lucarelli, diede della trans ad Alessia Mancini a Miss Italia 2010

La giornalista Selvaggia Lucarelli è stata condannata a pagare un’ammenda di euro 500 per un episodio che risale a 6 anni fa: a Miss Italia 2010 diede della trans ad “Alessia Mancini”, una delle concorrenti.
A cura di Stefania Rocco
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Selvaggia Lucarelli è stata condannata a pagare un’ammenda di 500 euro per avere dato della trans ad Alessia Mancini, una delle concorrenti di Miss Italia 2010. La vicenda risale a 6 anni fa. In pieno svolgimento del concorso – che all’epoca andava ancora in onda sulle reti Rai – la celebre giornalista scrisse che tra le partecipanti c’erano una transessuale. Pochi giorni dopo aver seminato il sospetto, fece chiaramente il nome della Mancini. Alessia, non abituata a gestire la popolarità, finì per diventare vittima di una curiosità dilagante che la portò a piangere in diretta quando Milly Carlucci annunciò la sua eliminazione dal concorso.

Quella pubblicità negativa aveva a tal punto incrinato la sua serenità che Alessia decise di fare causa alla celebre blogger. Miss Lazio nel 2010, la Mancini ha deciso di portare in tribunale quelle frasi scritte dalla Lucarelli nel suo blog. Sosteneva che fosse transessuale a causa dell’altezza di 1.84 centimetri, troppi per una donna per non destare sospetti. A distanza di anni da quel momento arriva la condanna per la Lucarelli che dovrà pagare un’ammenda di 500 euro, oltre a liquidare un risarcimento danni di 5000 euro alla parte civile.

La crisi di pianto in diretta tv

Il caso di Alessia Mancini scoppiò nello stesso anno in cui fu Francesca Testasecca a essere eletta Miss Italia. Furono amare le lacrime che l’aspirante Miss versò in diretta quando la conduttrice Milly Carlucci le chiese di esprimersi a proposito dell’annosa questione al centro della quale era finita suo malgrado. Alessia, omonima della più famosa showgirl, tentò di spiegare il suo stato d’animo prima che la sua voce fosse rotta dall’emozione, e dal dispiacere. La Carlucci, intenerita dalle sue lacrime, corse ad abbracciarla: “Non devi parlarne se non ti va. Questa è una cosa che non vogliamo alimentare, non è giusto che tu sia premuta. Vogliamo chiuderla anche noi”.

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