Costantino Vitagliano choc: “Maria De Filippi e Costanzo mi hanno sfruttato”
Costantino Vitagliano ripercorre sulle pagine di "Chi", le tappe salienti della sua carriera. L'ex tronista di Uomini e Donne riconosce di dovere molto al genio di Maria De Filippi, ma nello stesso tempo, sottolinea il suo essersi sentito sfruttato, sia da lei che da Maurizio Costanzo:
"Maria De Filippi è quella a cui devo di più, un genio: vedeva che funzionavo e senza darmi dritte ha iniziato a sfruttarmi più che poteva. […] E con lei Maurizio Costanzo. In due, facevano il palinsesto di Canale 5 e quand'erano in onda portavano Costantino: mattina e sera lui, pomeriggio lei. Mi usavano, è vero, ma io intanto ingrassavo le chiappe. Solo che per l'adrenalina dormivo tre ore a notte"
Costantino, poi, esprime anche la sua opinione circa il modo di lavorare di Lele Mora:
"Per quanto riguarda me, non faceva altro che rispondere al telefono, i miei contratti li chiudevo io. La sua bravura è stata usarmi per far lavorare tante altre persone dell' agenzia. "Vuoi Costantino?", diceva. "Allora devi prendere anche questi altri quattro". Andavo in ufficio da lui e mi trovavo duecento Costantino, tutti uguali … Compreso Fabrizio Corona: la prima volta che l'ho visto era magro, anoressico, senza un tatuaggio. Dopo due anni urlava: "Sono il nuovo Costantino, sono il nuovo Costantino?"
Il successo, le fan adoranti e la fama, poi il suo sistema nervoso non ha più retto:
"Quando poi sono iniziati i primi casini per Mora, con Vallettopoli, il mio sistema nervoso è esploso. Un giorno ero a casa con Linda e sono svenuto. Un attacco di panico. Lele Mora, che abitava sotto, è arrivato e ha chiamato l'ambulanza (stranamente senza avvisare i fotografi di Corona, cosa che faceva regolarmente con tutti i suoi artisti). Da quel momento ho iniziato a star male, non controllavo più mente e corpo, vivevo con lo Xanax in mano e andavo tutti i giorni all' ospedale a farmi visitare: stavo bene solo lì. Volevo anche comprarmi la macchina della Tac … Era come se volessi essere malato. Sono dovuto andare in Spagna, lontano da tutto e da tutti, per iniziare a stare meglio. E intanto intorno a me sono spariti tutti, Mora compreso. Meglio così: oggi io sto bene, loro non so"