Ddl Zan affossato in Senato, Chiara Ferragni: “Governati da pagliacci senza palle”
Con l'affossamento della legge Zan, si dà il via alla prevedibile girandola di reazioni da parte dei personaggi pubblici che si sono esposti in prima persona a sostegno del tema, dopo che il Senato ha approvato la tagliola sul disegno di legge Zan con il voto segreto. Non poteva mancare quella di Chiara Ferragni, in prima linea con suo marito Fedez in questi ultimi mesi nel dare voce alla comunità corposa che ha sostenuto l'iniziativa di Alessandro Zan non andata a buon fine.
"Siamo governati da pagliacci senza palle", tuona l'imprenditrice sui social, per poi condividere un video delle esultanze nell'aula del Senato dopo l'esito del voto da parte delle forze politiche di destra che hanno apertamente osteggiato la discussione sul Ddl, rendendo di fatto impossibile una legge contro le discriminazioni. "E queste persone che dovrebbe tutelare i nostri diritti esultano così quando viene affossato il ddl Zan. Schifo", prosegue Chiara Ferragni commentando la reazione da stadio avvenuta all'interno dell'emiciclo, che sta facendo il giro dei social in queste ore.
Fedez attacca Matteo Renzi
Poco prima ad esprimersi sulla questione era stato Fedez, che proprio attraverso i suoi canali social aveva dato largo spazio ad Alessandro Zan, ospitando più volte per fare chiarezza sulla sostanza dell'iniziativa da lui promossa e che portava il suo nome: "Bravi tutti, mi piace ricordarvi così – scrive ironicamente Fedez commentando le immagini che provengono dal Senato". Per poi muovere un'accusa diretta a Matteo Renzi, oggi assente in aula: "Un saluto al caro Renzi che ci ha trapanato i coglioni per mesi e oggi pare fosse in Arabia Saudita (Paese in cui l'omosessualità è accettata con un piccolo prezzo da pagare… la pena di morte). Ancora tante grazie".
Ddl Zan affossato, cosa è successo in Senato
Quanto accaduto oggi in Senato riduce quasi a zero le possibilità di approvazione del Ddl Zan. La camera ha infatti approvato la cosiddetta tagliola sul disegno di legge con voto segreto, come accettato dalla presidente Casellati su proposta di Lega e Fratelli d'Italia, approvando la proposta di non passaggio all'esame degli articoli del ddl Zan. Al voto con scrutinio segreto i voti favorevoli sono stati 154, i contrari 131 e gli astenuti 2. Ora l'iter del testo si blocca, perché deve obbligatoriamente tornare in commissione dopo uno stop di almeno sei mesi, dove dovrà essere discusso nuovamente.