Ddl Zan affossato, Luxuria: “C’è chi si sporca le mani picchiando e chi si sporca la coscienza così”
Vladimir Luxuria è tra i primi esponenti della comunità LGBT vicina al mondo dello spettacolo a manifestare pubblicamente il suo sdegno per quanto avvenuto in mattinata al Senato. Il Ddl Zan è stato affossato, ciò significa che il suo percorso parlamentare finisce qui. A stroncarlo, la cosiddetta "tagliola" proposta da Lega e Fratelli d'Italia che è stata votata scrutinio segreto in aula facendo sì che gli articoli della proposta di legge non vengano passati in esame. "C’è chi si sporca le mani picchiando e chi si sporca la coscienza affossando il #DDLZan", twitta Luxuria, "noi abbiano smesso da tempo di vivere in segreto, altri con il voto segreto sono complici di chi commette e incita a commettere atti di violenza".
Cosa ne sarà ora del Ddl Zan
Con l'approvazione della tagliola proposta dal centrodestra (154 sì su 288 presenti. 131 i contrari e 2 gli astenuti), naufraga la speranza della comunità LGBT di vedersi riconoscere i propri diritti e la tutela nei loro confronti rispetto ad ogni genere di violenza e discriminazione. Fa rabbia, oltre al triste epilogo della vicenda parlamentare della legge, il modo in cui è stato accolto in Senato, tra urla, schiamazzi, esultanze, neanche si fosse allo stadio. Triste, vedere parlamentari gioire in quel modo quando un qualunque diritto di una minoranza sia stato tagliato fuori dalle discussioni. Soltanto tra sei mesi si potrà presentare un nuovo testo che possa tentare ancora una volta il tema dell'omotransfobia tra gli argomenti prioritari in Parlamento e il Ddl potrà di nuovo essere calendarizzato. Ma non c'è alcuna certezza che ciò avvenga, ogni sforzo fatto finora è stato reso vano.
Luxuria: "Sono amareggiata e delusa"
Raggiunta da Fanpage.it, Vladimir Luxuria ha ammesso che nonostante l'iter turbolento sin dall'inizio, non si aspettava un epilogo simile per il Ddl Zan. "Io sono una combattiva, ho sperato fino alla fine che qualcuno potesse sentirsi ancor prima che com un senatore o una senatrice, una madre, una zia, un'amica di una persona che viene aggredita", spiega Luxuria che ora chiede che vengano fatti i nomi dei senatori che, al di fuori del centrodestra, hanno votato a favore della tagliola. "Speravo che si potessero mettersi una mano sul cuore, prima di premere su un tasto verde o rosso, e così non è stato".
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