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Diprè radiato dall’Ordine dei giornalisti: “Con quei soldi ci comprerò la droga”

Andrea Diprè è stato radiato dall’albo dei giornalisti pubblicisti del Trentino Alto Adige. Lo ha raccontato al sito meltyBuzz.it, svelando che non gli interessa ricorrere in appello e che i soldi risparmiati per essere iscritto annualmente all’ordine li userà per comprarsi un po’ di droga.
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Andrea Diprè ha svelato al sito meltyBuzz.it i retroscena della sua ultima disavventura. È stato radiato dall'Ordine dei giornalisti del Trentino Alto Adige, al quale era iscritto come pubblicista. Come riporta il sito: "Alla base della scelta, come si può leggere nel testo della delibera, ci sarebbe la violazione della "Carta di Treviso"sulla tutela dei diritti del minore per l'ormai celeberrima intervista alla bambina che canta e bestemmia, oltre a una più generica lesione del prestigio e del decoro dell'Ordine per un'intervista rilasciata a "Vanity Fair" e per i contenuti pubblicati sul suo sito e sul suo canale Youtube". Una procedura iniziata lo scorso aprile e proseguita nel mese successivo, quando Diprè venne convocato per dare testimonianza sugli elementi a suo carico. L'udienza però non è mai avvenuta perché il noto ‘critico d'arte' non si è mai presentato per difendersi. La sua idea a riguardo è netta e sembra far trasparire la totale noncuranza per le accuse e le presunte violazioni di cui sopra.

Andrea Dipré racconta nel modo seguente la sua versione dei fatti:

Ero giornalista pubblicista dal 1989, tessera che avevo ricevuto perché lavoravo all'epoca a Telepace, una televisione della Chiesa (del cazzo): una roba incredibile! Avevo poi diretto "Qui Lega", la rivista della Lega Nord in Trentino-Alto Adige, ed ero direttore responsabile di una testata che parlava di questioni fiscali: in realtà ero solo un prestanome!". E sulla decisione dell'Ordine? "Non me ne importa proprio nulla: risparmio i 100 euro che ero costretto a dare a questi insetti per l'iscrizione. Li userò per comprare un po' di droga: meglio la droga che essere iscritti!". Neanche un po' di rammarico? "Noto qui a Trento un certo accanimento nei miei confronti: prima la cancellazione dall'Albo degli Avvocati, oggi quella dell'Albo di Giornalisti. E' una cosa gravissima, un accanimento di persone imbevute di Chiesa, vescovadi e tutte queste robe: provo disprezzo totale per loro". Come si chiuderà questa storia? "Non presenterò nessun appello, non perdo tempo per queste nullità e gente inutile.

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