Eleonora Brigliadori choc: “Di cancro al seno non si muore, le chemio vanno rifiutate”
Eleonora Brigliadori, celebre personalità televisiva, cade nel tranello tesole dalla trasmissione radiofonica “La zanzara”. L’argomento della puntata verte su due casi eclatanti accaduti recentemente, due donne morte dopo aver rifiutato di sottoporsi alla chemioterapia. Una delle due, la madre riminese morta di cancro al seno, aveva deciso di non sottoporsi alla chemioterapia perché, contrariamente al parere dei suoi familiari, seguiva il metodo Hamer. La Brigliadori, invece, sostiene esattamente il contrario:
Di un tumore al seno se non fai niente, non fai chemio, non fai radio, non muori. Sfido chiunque a mostrarmi una donna che muore di tumore al seno. Non si muore di tumore al seno.
Il caso di Eleonora Bottaro e il metodo Hamer
Peccato che, invece, di tumore al seno si muoia eccome. Hanno avuto un’enorme eco mediatica i casi di due donne, entrambe morte recentemente dopo aver rifiutato di sottoporsi alla chemioterapia. Il primo è quello della 18enne Eleonora Bottaro. La giovane aveva deciso di non sottoporsi alle chemio per curare la leucemia che, alla fine, l’ha uccisa nonostante la giovanissima età. I suoi genitori hanno negato che Eleonora seguisse il metodo Hamer, di cui loro sono invece sostenitori, e spiegato che la figlia riteneva dannoso e controproducente sottoporsi a cura tanto invasive dopo aver visto morire una sia amica . Lino Bottaro, padre di Eleonora, sostenne in un’intervista che non era stato il tumore a uccidere sua figlia:
Colpa della pressione esercitata dal tribunale e dai medici, degli anatemi che le hanno lanciato contro. L’hanno assillata, tediata, è stata violentata da quegli “esperti” che non le davano tregua. Tutti volevano metterle le mani addosso perché lei voleva sfuggire ai loro metodi di cura.
Il secondo caso, quello che si presta maggiormente a smentire la tesi prodotta dalla Brigliadori, è quello della mamma riminese malata di cancro al seno. Anche lei, contro il parere dei suoi familiari, aveva rifiutato le chemio, da seguace del controverso metodo Hamer. Non ce l’ha fatta, e ha lasciato due figli di 8 e 10 anni.