Elodie: “I miei ex hanno sofferto per il mio successo e la mia determinazione”
Guaranà, Ciclone, Andromeda. Elodie è ovunque, super apprezzata e premiata. Al Corriere della Sera, la cantante si racconta e fa un bilancio di un anno difficile, ma a suo modo fortunato: "Ero carica come un’atleta. Poi sono stata fermata dal lockdown, come tutti, ma sono tornata sul palco appena si è potuto". Il racconto di una squadra che la segue tutta al femminile – una dj e due cantanti – che le dà forza: «Perché noi donne ci capiamo. Abbiamo bisogno, specie in questo periodo, di imparare a giocare in squadra come gli uomini fanno da sempre».
La rivelazione di Elodie
Una intervista che punta a scardinare il retaggio culturale delle donne che non devono avere più successo degli uomini. Per questo, l'artista rivela di aver sempre discusso di questo, anche con gli ex, che hanno sempre sofferto la sua determinazione e il fatto di avere degli obiettivi ben fissati.
Discuto sempre, anche con gli ex. È capitato che soffrissero la determinazione, l’avere degli obiettivi, il guadagnare più di loro. Com’è possibile? Il mio successo non deve ledere la tua autostima, è un grave retaggio culturale. E le ragazze che verranno dopo non dovranno avere questo problema. Artiste donne? Siamo poche e facciamo fatica. Bisognerebbe anche lasciare spazio alle più giovani. Il pubblico ai concerti è per la maggior parte femminile, eppure non siamo nostre fan e i palchi sono governati dagli uomini. Serve un tifo vero, di sorellanza
La quota rosa ai festival
Elodie rivela di sostenere un'idea di presenza al 50 e 50, tra artisti e artiste nei festival anche se non ama la definizione «quota rosa»: "Sembra che ci venga fatto un favore. Ma de che? Lavoriamo e siamo professioniste tanto quanto i maschi. C’è bisogno di normalizzare la nostra presenza, ma senza una terminologia".
L'integrazione e l'attacco a Matteo Salvini
Un passaggio anche sull'integrazione e sull'attacco a Matteo Salvini, che aveva criticato Sergio Sylvestre per aver sbagliato l'inno nazionale nella finale di Coppa Italia:
Quando hai un ruolo politico hai un megafono. E se offendi gratuitamente qualcuno scatenando odio ti assumi una grande responsabilità. Non mi piace come la Lega cerca di accalappiare voti. Vorrei avere dei veri punti di riferimento a rappresentarci. Che sia stata a Lecce o nelle case popolari a Roma, ho sempre trovato una grande famiglia, gente che accoglie il diverso. Il Paese è meglio di chi lo rappresenta. Certo, c’è tanta ignoranza e sarebbe bello che chi ci governa la diminuisse, anziché far leva su quello.