Ema Stokholma molestata: “Mi hanno filmato le parti intime. Testimoni indifferenti, ho denunciato”
Ema Stokholma ha denunciato un episodio di cui è stata vittima nel corso di un evento a Torino. La nota conduttrice di radio e tv è stata chiamata a fare un dj set alla Mole Antonelliana in occasione della festa di San Giovanni, ma è stata vittima di molestie da parte di un uomo che ha posizionato un cellulare in modo da filmarla per diversi minuti sotto la gonna:
Stavo facendo il soundcheck, ero con il mio manager e un'altra decina di persone, tutti uomini. Avevo un vestito estivo. Sto provando e a un certo punto vedo che vicino a me c'è un cellulare con la fotocamera riversa verso di me, che mi sta riprendendo le parti intime. Rimango sconvolta e vedo che c’erano almeno una decina di minuti di video che riprendevano sotto la gonna. C'era anche il video di una ragazza ripresa mentre saliva le scale: era in jeans, quindi l'abbigliamento non c'entra.
La reazione dei testimoni
Una volta scoperto a chi apparteneva il telefono, un ulteriore elemento ha reso ancora più fastidiosa la cosa, ovvero il fatto che le persone presenti abbiano minimizzato il gesto del voyeur: "Trovo molta leggerezza intorno a me, come se non fosse successo nulla. Invece è una cosa grave". I testimoni avrebbero manifestato più preoccupazione per l'autore del filmato, che ovviamente rischia di perdere il lavoro e avrebbe "dei problemi". La Stokholma, demoralizzata da questa situazione, non ha invece esitato un attimo a sporgere denuncia:
Noi donne sappiamo difenderci con le parole, ho cercato di farlo anche con questa persona. Ma voi testimoni dovete indignarvi. Queste persone vanno anche aiutate, forse serve loro una lezione, mai con la violenza. Ho cercato di parlare con questa persona. Ma non dobbiamo esitare un secondo a denunciare questi eventi. Chi vede queste situazioni deve tutelare la vittima. Se non denunciate è colpa vostra se succede qualcosa a qualcun altro. Se non denunciavo questo ragazzo sarebbe stata colpa mia se lui tra un anno o dieci anni avesse fatto qualcosa di più grave. Questa persona deve essere schedata dai Carabinieri. Non voglio fare la morale a nessuno, ma è una cosa che mi ha scioccata. Ovviamente il mio manager e migliore amico mi ha difesa. Forse questa cosa non sarebbe stata così dolorosa se avessi avuto più comprensione. Questo è un messaggio anche per gli uomini che a volte vedono certe cose e cercano di minimizzare.
Il passato di violenze subite dalla madre
Ema Stokholma è convinta della necessità di denunciare: "È per questo che ho scritto il mio libro, anche se mi provoca sofferenza". La deejay, infatti, sa bene cosa significa essere vittima di violenze. Come ha raccontato nell'autobiografia "Per il mio bene", per tutta la sua infanzia, insieme al fratello, ha subito i maltrattamenti da parte della madre, una donna con disturbi mentali che "poteva e doveva essere aiutata". Per questo motivo, ha lasciato la casa materna e la Francia a soli 15 anni, per poi intraprendere una carriera di modella e deejay in Italia.