Emma Marrone: “Il cancro ovarico è tornato due anni fa e mi sono dovuta rioperare”

In una lunga intervista rilasciata al settimanale del Corriere della Sera, Sette, Emma Marrone è tornata a parlare della sua lotta contro il cancro. La malattia arrivò in un momento in cui le cose sembravano finalmente girare per il verso giusto. Con la band Mjur, si trovava a Torino per registrare il suo primo album:

"Le cose cominciavano a girare, un'agenzia del Nord ci aveva organizzato un minitour in vari locali, posti fighi. Ero pazza di gioia, pensavo vedi, così metto da parte un po' di soldi e magari mi stabilisco al Nord. Però comincio a stare male e mi acchiappano questo male, questo cancro ovarico. Cominciano gli sbattimenti veri della vita. Ospedali, giù, che davano determinate sentenze, mio padre che è infermiere e non si accontentava, ‘andiamo a Roma dove mi hanno detto che c'è un centro in cui puoi salvare…'. E non si parte più per il tour. Lì ho pensato: questa vita non è per me. Faccio l'intervento a Roma, tutto si risolve con pochi danni".

La sua lotta, però, è continuata negli anni:

"Il Male, come lo chiamo io, è un pensiero che ti rimane. Ogni anno devo sottopormi alle visite di controllo, prima ogni tre mesi, poi ogni sei mesi. Il pensiero che si riformi c'è sempre: e infatti è tornato, mi sono dovuta rioperare due anni fa. La parola ‘cancro' mi dà fastidio. Quando sono arrabbiata dico ‘sta m*rda'. Ti fa capire che nella vita niente è dovuto, niente è scontato. Ora sono una che vive di attimi. Ho imparato a non negarmi le cose che mi fanno stare bene. Da un giorno all'altro è un attimo…"

Emma Marrone sul triangolo con Belén e Stefano: "‘Sticazzi, parlarne ancora è da cretini"

Parlando di argomenti più lievi, la cantante ha sottolineato come lei faccia il possibile per tenersi lontana dal gossip. Purtroppo, però, la sua vita sentimentale continua a finire sulle riviste specializzate. Tornando con la mente al triangolo Emma – Belén – Stefano risalente, ormai, a diversi anni fa, ha commentato:

"È che non c’è più niente da dire: mentalmente, emotivamente, umanamente, è talmente digerita, superata che… ‘sticazzi! La mia vita è andata avanti. Cosa mi ha lasciato? Tanta consapevolezza. Si chiama crescere. Impari a dare ai sentimenti valori diversi, ad amare in modo diverso: come lo fai a 25 anni non è lo stesso che a 31, così come sarà a 40. L’exploit c’è stato perché i protagonisti erano persone molto in vista, popolari. Gioco facile. Però tirare ancora tutto fuori è da cretini…"