Emma Watson: “La società pensa che le femministe siano solo donne brutte”
Sabato scorso, Emma Watson ha pronunciato un discorso sul femminismo presso la sede centrale delle Nazioni Unite, a New York. L'attrice è impegnata attivamente nella "He for she campaign", un movimento che lotta per l'uguaglianza tra i generi.
"Già da piccola ho deciso che ero una femminista e questo sembrava semplice per me…"
Poi, però, è rimasta scioccata quando ha notato che la società associa il femminismo con donne:
"Troppo forti, troppo aggressive, anti-uomini e brutte."
L'attrice, poi, ha aggiunto:
"Più parlavo di femminismo, più comprendevo che combattere per i diritti delle donne è spesso diventato sinonimo di odio nei confronti degli uomini. Se c'è una cosa che so con certezza è che questa convinzione deve essere fermata."
Parità di diritti anche nel lavoro – Emma Watson ha parlato della sua esperienza personale e della parità che vorrebbe vedere anche nel suo lavoro. Ha ribadito, inoltre, le libertà di cui ogni donna dovrebbe godere:
"Io sono della Gran Bretagna e credo che sia giusto che come donna mi sia pagato lo stesso compenso dei miei colleghi maschi. Penso che sia giusto essere libera di prendere decisioni circa il mio corpo. Penso che sia giusto che le donne siano coinvolte nella politica e nelle decisioni del mio paese. Penso che sia giusto che socialmente mi vengano offerte le stesse opportunità rispetto agli uomini".
Purtroppo, però, la realtà dei fatti è ben diversa:
"Ma purtroppo posso dire che non c’è un Paese al mondo in cui tutte le donne possono aspettarsi di godere di quei diritti. Nessun Paese al mondo può ancora dire di aver raggiunto la parità di genere."
Ha concluso, poi, il suo discorso con una nota di leggerezza:
"Perché la ragazzina di Harry Potter? Cosa ci fa alle Nazioni Unite? Tutto ciò che so è che mi sta a cuore questo problema e voglio attuare un miglioramento. E dopo aver visto ciò che ho visto e dopo aver avuto l'opportunità che ho avuto, sento la responsabilità di dire qualcosa."