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Eugenie di York, che alle nozze reali ha mostrato la cicatrice sulla schiena: “Per me fu un trauma”

La scelta, coraggiosa, di mostrare la cicatrice sulla schiena nel giorno delle sue nozze con Jack Brooksbank ha per Eugenie di York un significato importante: provare, attraverso la sofferenza vissuta e metabolizzata, ad aiutare gli altri. Così la principessa inglese spiega il ragionamento che fu all’origine della scelta dell’abito, un segnale chiaro volto ad aiutare quanti hanno vissuto il suo calvario.
A cura di Stefania Rocco
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Per Eugenie di York, principessa inglese, la scelta di mostrare al mondo la cicatrice sulla schiena nel giorno più importante della sua vita nasconde un significato profondo. Nipote della regina Elisabetta d’Inghilterra, Eugenie è cresciuta seguendo l’esempio incarnato dall’ideale di forza rappresentato dall’illustre sovrana. Quando il 12 ottobre del 2018 ha sposato il mercante di vini Jack Brooksbank, ha deciso che non avrebbe avuto un’occasione migliore per lanciare ai tanti che la osservarono quel giorno un messaggio audace. Lo ha fatto nella maniera più potente possibile, lasciando la parola alle immagini. Ha mostrato al mondo la profonda cicatrice sulla sua schiena, simbolo di profonda sofferenza e, in seguito, di orgogliosa accettazione.

La cicatrice frutto di un intervento per la scoliosi

Intervistata dal Daily Telegraph, Eugenie ha raccontato di avere voluto mostrare la cicatrice frutto dell’intervento subito quando aveva 11 anni per aiutare chi si fosse trovato nelle sue condizioni: “Mi sono resa conto che quello che per me era stato un trauma poteva essere d’aiuto agli altri”. Quell’intervento si rese necessario per correggere la profonda scoliosi della secondogenita di Andrea di York, operazione che a lungo l’avrebbe fatta sentire “vuota e arrabbiata”, soprattutto a causa dei lunghissimi tempi di recupero.

Otto ore in sala operatoria

Oggi, a 28 anni, Eugenie ha imparato ad accettare con serenità anche la parte della sua vita scandita da quel segno indelebile sulla schiena. A 11 anni, tuttavia, sarebbe stato impossibile bypassare l’angoscia in maniera altrettanto naturale: “C’erano così tante emozioni e preoccupazioni che mi rimbombavano in testa: ‘Potrò fare ancora sport, o avrò lo stesso aspetto, o perderò tantissime ore di scuola e resterò indietro?’ Ricordo di essere stata molto arrabbiata per non essere in grado di correre e di giocare”. Mostrare quella cicatrice che per anni ha tentato di nascondere è stato anche un modo per esorcizzare quel fantasma che a lungo l’ha tenuta prigioniera, legandola con catene delle quali è riuscita finalmente a liberarsi: “Facevo di tutto per nascondere la mia cicatrice, ho dovuto lavorare a lungo prima di mostrarla al mondo. Adesso credo che le cicatrici siano come ricordi che raccontano una storia sul tuo corpo, ti ricordano quanto sei stata forte e che sei sopravvissuta. Siate orgogliose della storia che potete mostrare e siate d’ispirazione per gli altri”.

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