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Eva Henger interrogata a Roma per il “canna gate”, rimasta in procura per circa 3 ore

Eva Henger è stata interrogata a Roma a proposito del caso ribattezzato “canna gate”. A darne notizia è stata Barbara D’Urso che a Pomeriggio 5 ha fatto sapere di avere appreso che la showgirl sarebbe rimasta in procura per circa 3 ore in seguito alla denuncia ricevuta da Francesco Monte. Si torna a parlare della questione a un anno di distanza dai fatti.
A cura di Stefania Rocco
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Barbara D’Urso ha fatto sapere che Eva Henger sarebbe rimasta per circa 3 ore in procura a Roma questa mattina. La soubrette, coinvolta nello scandalo ribattezzato “canna gate” sarebbe stata sentita poche ore fa per fare il punto della situazione. Ieri, nel corso della puntata di Domenica Live del 27 gennaio 2019, sempre la D’urso aveva dato la notizia della querela indirizzata alla showgirl. La macchina della giustizia si sarebbe già messa in moto, e la conduttrice ha spiegato:

Stamattina Eva Henger è stata interrogata in procura a Roma per tre ore. Ha portato molti documenti, ha moltissimo da dire.

La denuncia presentata da Francesco Monte

A distanza di un anno dai fatti, Francesco Monte avrebbe querelato la Henger. Era stata proprio la donna, un anno fa, ad accusarlo di avere portato e consumato marijuana all’Isola dei famosi, nel corso della settimana che ha preceduto l’inizio del reality vero e proprio. In seguito a quelle accuse e al clamore da esse suscitate, Monte decise di abbandonare l’Honduras per rientrare in Italia dove avrebbe potuto difendersi. La questione è ancora aperta: sarà un tribunale a stabilire eventuali responsabilità.

Le dichiarazioni di Eva Henger

La Henger, intervistata dalla D’Urso a Domenica Live, ha fatto sapere di essere pronta difendere la versione dei fatti raccontata fino a oggi: “Mi hanno chiamato al telefono e in settimana andrò giù a Roma proprio per dire la mia verità. Andrò a fare una dichiarazione a riguardo alla polizia. Siamo ancora agli inizi. Tutto quello che in questo anno abbiamo visto in televisione dà ragione a me. Ci sono inoltre tantissime cose che non abbiamo visto, perché non ho potuto rendere pubbliche tantissime prove che ho consegnato alla polizia. A questo punto non ho più un contratto con Magnolia quindi posso difendermi”.

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