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Ex compagna di Ghigo Renzulli dei Litfiba lo accusa: “Mi picchiava e mi stringeva le mani al collo”

Isabella, ex compagna di Ghigo Renzulli dei Litfiba, rivolge pesanti accuse al musicista sulle pagine de IlGiornale.it. La donna, che da Renzulli ha avuto due figli, ha dichiarato di essere stata picchiata durante la loro relazione. Secondo quanto racconta, la presunta reazione violenta dell’uomo sarebbe esplosa quando lei ha scoperto che la tradiva con una diciottenne.
A cura di Daniela Seclì
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UPDATE 13/05/2020: l'artista Ghigo Renzulli ha fatto pervenire a Fanpage.it una lettera tramite i suoi legali nella quale respinge fermamente le accuse della Signorina Gallo in quanto "affermazioni assolutamente prive di qualsivoglia fondamento, gravemente lesive della sua reputazione e dichiaratamente diffamatorie, tramite le quali si attribuiscono comportamenti mai tenuti".

In una lunga intervista rilasciata a IlGiornale.it, la signora Isabella ha raccontato l'incubo che a suo dire avrebbe vissuto con Ghigo Renzulli, fondatore della band Litfiba. I due sono stati insieme per 18 anni e hanno avuto due figli. Secondo quanto racconta la donna, il musicista non avrebbe esitato a picchiarla in più di un'occasione.

La relazione tra Isabella e Ghigo Renzulli

Isabella racconta che la relazione con Ghigo Renzulli è nata quando lei aveva 24 anni e lui 50. Dopo essersi conosciuti a una festa patronale, si sono scambiati i numeri di telefono e hanno cominciato a sentirsi regolarmente. L'uomo le avrebbe assicurato di essere in crisi con la moglie. Quando, però, Isabella lo raggiungeva a Firenze, Renzulli evitava di portarla a casa sua: "Il motivo era che aveva sua moglie a casa". Le cose cambiano nel 2002, quando Ghigo propone a Isabella di andare a vivere insieme a Baruffi, un piccolo paese in Toscana. La donna accetta e si ritrova in una casa isolata, dove vive anche il figlio dodicenne di Renzulli: "C'erano comunque dei problemi, degli scontri perché eravamo entrambi dei bambini".

La nascita di Cesare e Lucrezia

Sempre più stanca della solitudine in cui viveva, Isabella ha accarezzato più volte l'idea di mollare tutto. Poi, però, è rimasta incinta. La gravidanza si è rivelata difficile. Isabella, dopo aver ricevuto ordine dal medico di restare immobile a letto per non rischiare di perdere il bambino, decide di trascorrere quei mesi a casa dei suoi genitori. In quell'arco di tempo, l'artista si sarebbe fatto vedere a malapena tre volte. Quando la compagna lo ha chiamato per informarlo che Cesare stava per nascere, Renzulli le avrebbe risposto che stava andando a pescare: "Cesare è nato alle 18.45, lui si è presentato alle 23". Secondo quanto dichiara Isabella, il musicista non si sarebbe mai affezionato al bambino. Nel 2016, poi, è nata Lucrezia. Da lì la situazione sarebbe precipitata.

Il racconto della presunta violenza

Dopo la nascita di Lucrezia, Isabella si sarebbe resa conto che Ghigo Renzulli se ne stava fino a tarda notte a chattare su Facebook. Secondo quanto sostiene, l'uomo aveva ripreso a contattare le sue ex, facendo loro "complimenti molto audaci". Isabella ha pensato di parlargliene e da lì, a suo dire, l'uomo avrebbe iniziato ad avere delle reazioni violente: “Da quando gli ho parlato ha cominciato ad avere delle reazioni violente: prendeva a calci qualsiasi cosa. Ha rotto i mobili della cucina con un calcio, io mi sono terrorizzata e ho cercato di ripararmi con le mani". La situazione sarebbe precipitata dall'estate del 2018: "Aveva cominciato a bere tanto, ma proprio bottiglioni di vino e non gli si poteva dire nulla che andava su tutte le furie, gli scattava subito la rabbia". Poi un giorno, la piccola Lucrezia si sarebbe avventurata nella stanza che fungeva da studio di Ghigo Renzulli e a cui l'uomo aveva vietato loro di accedere. La bambina avrebbe trovato dei profilattici. Isabella, furiosa, avrebbe controllato il telefono di Renzulli scoprendo una presunta relazione tra l'uomo, all'epoca sessantacinquenne, e una diciottenne. Dopo qualche giorno, Isabella ha affrontato Ghigo e da lì inizia il racconto della violenza che sostiene di aver subito:

"Ho alzato i toni devo ammetterlo, lui mi ha seguito e in bagno mi ha preso a schiaffi. Non so quanti me ne ha dati se 15, 20, poi mi ha preso per le spalle e mi ha sbattuto al muro. Tutto questo davanti a Cesare che era terrorizzato. Sono scappata nella camera dove dormiva mia figlia ma lui è arrivato spaccando la porta e poi ha continuato a sbattermi addosso all’armadio. Per fortuna Cesare è corso e ha cominciato ad urlargli contro terrorizzato che mi avrebbe ucciso e solo così lui mi ha lasciato ed è uscito dalla stanza. Il giorno dopo è venuto da me dicendomi che voleva il dna di entrambi i bambini. A quel punto io non ci ho visto più e le ho urlato in faccia che mi faceva schifo. Lui aveva una bottiglia di birra in mano e mi ha rincorso cercando di spaccarmela in testa. Io sono corsa di nuovo verso la nostra camera e per fortuna che si è svegliato ancora una volta mio figlio Cesare spaventato, quando lui lo ha visto ha digrignato i denti e l'ha abbassata. Io ho cercato di tranquillizzare il bambino che ho rimesso a letto, ma poi la discussione è continuata al piano di sotto, dove, mi ha messo due pollici sul collo e mi stringeva forte, ha cominciato a mancarmi l’aria, ma la cosa che più mi spaventava erano i suo occhi, quasi fuori dalle orbite dalla rabbia. Quando ha cominciato a mancarmi l’aria, ho fatto finta di accasciarmi nella speranza che lasciasse la presa. Per fortuna lo ha fatto, e io ho approfittato di quel momento per rialzarmi, e l'ho allontanato da me con uno spintone. Lui ubriaco ha barcollato ed è caduto dalle scale. Sono scesa di corsa per vedere come stava e ho chiamato subito i carabinieri. Ho raccontato loro la verità, che lo avevo spinto perché lui mi stava picchiando. Loro ci hanno chiesto se volevamo andarci a far refertare ma entrambi abbiamo detto di no, io volevo evitare per la sua carriera. La mattina dopo, invece, lui era andato a farsi refertare, dicendo che io avevo tentato di ucciderlo, e mi ha querelato per tentato omicidio”.

Ora Ghigo Renzulli vorrebbe sbatterla fuori di casa

Inizialmente, Isabella ha preferito evitare di denunciare il suo ex compagno perché non voleva compromettere la sua carriera, poi però si è rivolta a un centro antiviolenza che tutela le donne. Il musicista sarebbe rimasto in casa fino a febbraio del 2019 "continuando ogni giorno a maltrattarmi, a vessarmi a farmi ripicche". In un'occasione l'avrebbe anche rincorsa con una spranga di ferro. Ora non vivono più insieme:

“Lui vive con la sua nuova compagna che era quella che io ho definito prima una ragazzina, vista la giovane età, in un paese vicino. […] Fortunatamente non può più toccarmi perché ha una querela da codice rosso se dovesse rimettermi una mano addosso rischia grosso, ma ha continuato, fino a prima della quarantena a massacrarmi con le parole e con gli insulti, e tutto questo davanti ai bambini. Come mai siamo finiti in tribunale? Perché lui vuole sbattermi insieme ai bambini fuori di casa. Il giudice vista la mia condizione ha stabilito una cifra da darmi che lui non mi ha mai dato per intero e rivuole anche la casa”.

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