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Fabrizio Corona dona 2mila euro in beneficenza a un centro anti-violenza, la presidente li rifiuta

È successo in occasione dell’inaugurazione di una palestra a Piacenza. L’ex re dei fotografi aveva deciso di donare la cifra sotto forma di abbonamenti gratuiti per donne che vivono un momento di difficoltà. La risposta della presidente dell’associazione rifiuta dicendo che nessuna donazione sia giunta e che, nel caso, non sarebbe stata accettata.
A cura di Andrea Parrella
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Fabrizio Corona fa notizia, indipendentemente dalla sua volontà. Il personaggio televisivo, protagonista assoluto della discussione pubblica in questi ultimi mesi, ha deciso di donare 2mila euro al Telefono Rosa, trovandosi davanti a un aperto rifiuto da parte dell'associazione. È accaduto a Piacenza, dove l'ex fotografo ha organizzato una iniziativa benefica in una palestra della città, scegliendo di destinare la cifra all’Associazione La Città delle Donne – Telefono Rosa, dedita alle attività di ascolto, accoglienza, sostegno e ospitalità protetta per donne vittime di violenza.

Tuttavia, a fronte di questo annuncio, la presidente Donatella Scardi ha detto di no. L'offerta, come dice il comunicato, era stata concepita sotto forma di "un’offerta di abbonamenti a una palestra, da parte di Corona, da destinare in beneficenza. La palestra ha individuato il Centro anti-violenza come destinatario di tale regalo, accolto dall’Associazione al fine di portare benessere a donne che vivono un momento di difficoltà".  

Tuttavia la presidente dell'associazione nega categoricamente di aver ricevuto una qualsiasi offerta in denaro, aggiungendo che, in ogni caso, "mai il Centro anti-violenza avrebbe accettato". La motivazione di questo rifiuto non è stata in effetti specificata. "A questo punto – continua la nota ufficiale – l’Associazione si dissocia e declina l’offerta proposta". 

L'intervista di Corona a La Confessione

Intanto fanno discutere le affermazioni di Fabrizio Corona rilasciata a Peter Gomez nel programma "La Confessione", andato in onda sul canale Nove: "Penso di finire presto ammazzato – ha detto l'ex fotografo -. Ma quello non è un problema. Non mi voglio riferire soltanto a Berlusconi, ma avevo delle cose che avrebbero potuto far cadere governi, mille governi, mille situazioni. Quando poi diventi il numero uno in quel mestiere, ti arriva di tutto”.

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