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Fabrizio Corona, la perizia della difesa: “Personalità borderline, in carcere rischia la psicosi”

Oggi, Fabrizio Corona saprà se gli verrà concessa la possibilità di scontare la sua pena ai domiciliari. Intanto, nella perizia stilata dalla difesa si sottolineano le delicate condizioni di salute dell’ex re dei paparazzi. Il dottor Riccardo Pettorossi parla di personalità “narcisista e borderline”. In carcere rischierebbe la psicosi.
A cura di D.S.
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Oggi è un giorno molto importante per Fabrizio Corona. Il suo avvocato chiederà al Tribunale di sorveglianza di Milano, che l'ex re dei paparazzi abbia la possibilità di scontare la pena restante a casa o in una comunità dove possa curarsi. Secondo la difesa, infatti, le condizioni di salute dell'uomo si fanno sempre più delicate. Come riportato dal Corriere della Sera, si tratterebbe di:

"Personalità narcisista e borderline".

Inoltre si aggiunge:

"In carcere rischia la psicosi, i farmaci non bastano più".

Gli avvocati di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, hanno provveduto a depositare in Tribunale la perizia che è stata sottoscritta dal dottor Riccardo Pettorossi, specialista in psichiatria dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Milano. Il dottore, dunque, ha evidenziato una personalità "narcisista" che lo porta a sentirsi superiore agli altri, a volere la loro ammirazione ma senza provare sensibilità per loro. Inoltre viene descritto come "borderline", questo tratto provoca emozioni eccessive. I legali hanno spiegato ai giornalisti:

"Fabrizio Corona è un uomo molto sofferente con problemi seri dal punto di visto psicologico e psichiatrico e in carcere sta soffrendo di stati d’ansia, depressione e attacchi di panico".

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Fabrizio Corona ai giudici: "Sto male, datemi un'opportunità"

L'avvocato Ivano Chiesa ha spiegato che nel corso dell'udienza, Fabrizio Corona ha rivolto il suo appello ai giudici della Sorveglianza di Milano. Ha spiegato di avere dei problemi di salute e ha chiesto loro di avere un'opportunità:

“Sto male, ho seri problemi psicologici e vi chiedo di darmi un’opportunità”.

Secondo quanto riportato da Il fatto quotidiano, la decisione verrà presa tra una settimana o al massimo entro dieci giorni. Intanto, Don Mazzi aspetta di sapere se potrà accoglierlo nella sua comunità, per poterlo curare  e riabilitare.

"Se non lo liberano, se non gli consentiranno di accedere a misure alternative al carcere, se non avrò la possibilità di ospitarlo nella mia comunità, racconteremo una triste storia della giustizia italiana. […] Non voglio nemmeno pensare che la richiesta non venga accettata. Ho visto Fabrizio di recente. Ha attraversato un mare in tempesta. Non sta bene. La magistratura lo ha trasformato in un “caso” chissà per quali motivi. Non è un terrorista, non è un mafioso. Si sta facendo la galera per un reato morale. La magistratura è scivolata su una banalità. Io sono incazzato".

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