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Fabrizio Corona vittima di un complotto? Parla un agente carcerario

Su “Eva Tremila”, in edicola questa settimana, le dichiarazioni di un agente carcerario destano sospetti: Fabrizio Corona è vittima di un complotto?
A cura di G.D.
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Il caso Fabrizio Corona come non l'avete mai visto. Almeno è quanto promette "Eva Tremila" in edicola da domani mercoledì 12 novembre, che dedica all'ex re dei paparazzi la copertina ed un ampio servizio all'interno, con la testimonianza di un agente carcerario che presta servizio ad Opera, la struttura di massima sicurezza dove Corona sconta i suoi 8 anni, 8 mesi e 17 giorni. Dopo la pena aumentata di 1 anno e 3 mesi, prosegue così la battaglia della famiglia che vuole portare il caso all'attenzione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel frattempo l'agente carcerario, che come ci comunica la redazione di "Eva Tremila" ha preferito restare anonimo, rivela comportamenti e atteggiamenti di Corona in carcere:

L'agente ci ha raccontato che Fabrizio, nei primi mesi di carcere non si è comportato bene, assumendo atteggiamenti da spavaldo. Il poliziotto sostiene che il re del gossip si sia tagliato le gambe da solo con questo atteggiamento da sbruffone, per questo è odiato da molti. Si parlò anche di una presunta mazzetta data ad alcuni poliziotti in cambio di una macchina fotografica con cui riprendersi in cella. In quel caso, scoppiò un vero putiferio.

Il direttore editoriale di "Eva Tremila" Roberta Damiata spiega:

Non vogliamo né difenderlo, né accusarlo, però negli ultimi tempi, si parlava della concessione degli arresti domiciliari o addirittura di una grazia. E invece è arrivato questo inasprimento della pena. E’ dunque legittimo porsi alcune domande: ce l’hanno con lui? E’ vittima di un complotto? Ha dato fastidio a qualcuno di molto potente?

La madre di Corona: "Contesteremo la decisione"

Gabriella, la madre di Fabrizio Corona, nel corso di un'intervista a "Il Fatto Quotidiano" ha raccontato lo stato d'animo di suo figlio, spiegando che i nuovi risvolti giudiziari non facilitano le sue condizioni e di aver già parlato con l'avvocato Ivano Chiesa per una nuova strategia di difesa.

Il suo stato depressivo non gli permette di impegnarsi più di tanto nelle attività del carcere. Legge, scrive e pensa molto. Faremo un incidente di esecuzione per contestare la decisione.

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