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Facchinetti dice addio ai Pooh: “Per 35 anni i loro concerti sono stati il mio posto”

Il figlio di Roby Facchinetti pubblica un lungo messaggio dedicato alla band di suo padre, che ieri a Bologna ha saluto i fan con l’ultimo concerto dopo 50 anni di carriera. Nel post il video di un saluto da sotto il palco, dove è stato per tutta la vita.
A cura di Par. And.
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Francesco Facchinetti non poteva mancare all'ultimo concerto dei Pooh, la band che ne ha certamente condizionato la vita, che lo ha reso ciò che è. Il gruppo si è esibito a Bologna per l'ultima volta, dopo 50 anni di carriera, al completo. Il cantante e conduttore ha pubblicato un lungo post su Instagram per omaggiare suo padre e gli altri membri del gruppo, aggiungendo un video in cui saluta, commosso, tutti componenti sul palco a fine concerto:

12 Luglio 1982 – Bergamo
Avevo 2 anni ed è quello il mio primo ricordo dei Pooh. Volevo stare sotto il palco anche se mia mamma non voleva per via del volume alto. Nonostante questo io volevo stare lì, come se intuissi che quello sarebbe stato il mio posto. Poi gli anni sono volati, sono stati ANNI SENZA FIATO. Io da sotto il palco dei POOH ne ho combinate di tutti i colori. Ho staccato il generatore della corrente durante un concerto, ho falsificato le firme di mio papà e degli "zii", ho venduto i biglietti ai bagarini. Insomma, mi chiamavano Attila e potete capire il perché. Nonostante questo, il posto sotto quel palco è sempre stato mio, è sempre stata casa mia. Ieri, non mi sentivo bene, allora ho deciso di stare un po' lontano dal quel palco, non ce la facevo a vedere l'ultimo concerto lì dove sono stato per 35 lunghi anni. Poi, alla fine, sono voluto ritornare al mio posto e questo video è quello che è successo. Voglio regalare questo momento, uno dei più importanti della mia vita, a tutti voi. A voi che mi seguite da tempo, a voi che amate le canzoni di mio padre e seguite i Pooh da anni, a voi che non CI avete mai lasciato soli. Ecco, questo video è per tutti voi.
Ciao papà, ti aspetta un'altra montagna altissima da scalare, ti aspetta un'altra avventura da iniziare. E tu, che sei un bergamasco come non ne fanno più, sono sicuro che non smetterai mai di fare quello che ami…non smetterai mai di fare MUSICA.
Ti voglio bene
Francesco

12 Luglio 1982 – Bergamo Avevo 2 anni ed è quello il mio primo ricordo dei Pooh. Volevo stare sotto il palco anche se mia mamma non voleva per via del volume alto. Nonostante questo io volevo stare lì, come se intuissi che quello sarebbe stato il mio posto. Poi gli anni sono volati, sono stati ANNI SENZA FIATO. Io da sotto il palco dei POOH ne ho combinate di tutti i colori. Ho staccato il generatore della corrente durante un concerto, ho falsificato le firme di mio papà e degli "zii", ho venduto i biglietti ai bagarini. Insomma, mi chiamavano Attila e potete capire il perché. Nonostante questo, il posto sotto quel palco è sempre stato mio, è sempre stata casa mia. Ieri, non mi sentivo bene, allora ho deciso di stare un po' lontano dal quel palco, non ce la facevo a vedere l'ultimo concerto lì dove sono stato per 35 lunghi anni. Poi, alla fine, sono voluto ritornare al mio posto e questo video è quello che è successo. Voglio regalare questo momento, uno dei più importanti della mia vita, a tutti voi. A voi che mi seguite da tempo, a voi che amate le canzoni di mio padre e seguite i Pooh da anni, a voi che non CI avete mai lasciato soli. Ecco, questo video è per tutti voi. Ciao papà, ti aspetta un'altra montagna altissima da scalare, ti aspetta un'altra avventura da iniziare. E tu, che sei un bergamasco come non ne fanno più, sono sicuro che non smetterai mai di fare quello che ami…non smetterai mai di fare MUSICA. Ti voglio bene Francesco

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