Facebook: Pet Society sotto inchiesta, donna derubata in casa virtuale chiede risarcimento
Lei si chiama Paola Letizia, ha 44 anni ed un'impiegata al Pubblico Registro Automobilistico. Risiede a Palermo ma il suo vero domicilio, seppur virtuale, è in una bellissima casa su Facebook. Tutti di voi avrete sentito almeno una volta nominare dai vostri amici l'applicazione Pet Society, che il noto social network mette a disposizione degli utenti.
Beh, attenzione alle vostre case perchè potreste incappare in un malefico hacker, come quello di Paola, e rimanere a secco dei vostri averi. Alla poverina le ha portato via tutto: divani di lusso, l'acquario con le conchiglie, la bellissima parete attrezzata e persino la vasca idromassaggio. Delle 7 stanze finemente ammobiliate non è rimasto più nulla, nemmeno uno specchio, solo lo sventurato gattino della signora, di nome Blue Cat, può ancora gironzolare tra le mura spoglie.
"Introduzione abusiva e aggravata" nella rispettiva corrispondenza elettronica, questo il reato perseguibile secondo l'articolo 615 al quale potersi appellare, che prevede una pena di ben 5 anni di reclusione. Il furto, per l'ammontare di circa 100€, sarebbe cumulativo di ogni singolo oggetto sottratto, debitamente pagato illo tempore con la carta di credito.
"Per arredare la casa bisogna frequentare negozi virtuali di arredamento, abbigliamento, per articoli da regalo. È un gioco, ma poi ti prende, perché all'inizio è una casa spoglia, nuda e tu, frequentandola e facendola visitare dagli amici, acquisisci il diritto di arricchirla, di aumentare le stanze, di farle più grandi e più belle, di fare e di scambiare regali con gli amici" ha spiegato la signora Letizia e poi ha aggiunto: "Ora mi viene da ridere ma quando ho visto che tutto quello che avevo nelle mie stanze era stato portato via, ci sono rimasta malissimo. Perché per più di un mese non sono riuscita a usare la mail, né facebook e nemmeno ho potuto giocare con Pet Society. E poi perché mi sono sentita come se qualcuno avesse violato la mia vita privata, le mie abitudini, le ore trascorse in una realtà virtuale che sentivo profondamente mia!".
I suoi avvocati, Torti e Natoli, dimostreranno la sua sanità mentale: "Dimostreremo che ha affrontato una vera e propria sofferenza. Per quanto paradossale è anche questa la società di oggi".
Eleonora D'Amore