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Foto hard di Diletta Leotta, la solidarietà di Paola Ferrari: “Violazione che mi indigna”

Paola Ferrari si è detta indignata dall’episodio delle foto hot rubate alla giornalista Diletta Leotta che starebbero circolando in rete: “Solidarietà totale alla mia collega”.
A cura di Stefania Rocco
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Attraverso una nota stampa diffusa sul web, Paola Ferrari si è detta indignata per le foto hot rubate alla giornalista Diletta Leotta che starebbero circolando sul web in seguito alla manovra criminale di un hacker. La Ferrari, anche lei giornalista sportiva, ha manifestato solidarietà alla collega rimasta coinvolta:

Solidarietà totale alla collega per l'allucinante violazione della privacy che ha subito. Si rende ancora più necessario un controllo sul Web e sui Social Network. Proprio oggi l'Aula della Camera ha ripreso l'esame degli emendamenti alla proposta di legge per il contrasto al bullismo ed al cyberbullismo, auspico davvero che si arrivi a una votazione finale in tempi brevissimi. Un episodio che fortemente mi indigna: come donna, come giornalista e come cittadino. Le sono totalmente vicina e spero che si possa porre la parola fine a questi crimini che accadono sul Web: ovviamente sono i minori i soggetti più a rischio e degni di maggior tutela ma, come riporta ormai quotidianamente la cronaca, chiunque può rimanere colpito e diventare una vittima del cyberbullismo.

Quando Paola Ferrari fu vittima di cyberbullismo

Era il 2012 quando la giornalista decise di querelare Twitter dopo essere stata pesantemente insultata sui social da un nutrito gruppo di haters. La Ferrari chiese un maxi risarcimento ai vertici del noto social network per le ingiurie che le furono rivolte durante la presentazione degli speciali su Euro 2012:

Il web non può diventare solo una bacheca della diffamazione anonima, dell'insinuazione volgare e del razzismo solo perché nel web c'è la libertà di espressione. Non è giusto usare la rete e i social network per insultare le persone, senza la possibilità di un contraddittorio, e questo accade soprattutto con Twitter. Se il web e i blog vogliono giocare un ruolo serio nell'informazione, allora devono comunque attenersi alle regole deontologiche di base e alle norme civili che valgono fuori dalla rete. Nessuno si riunisce pubblicamente per diffamare o insultare qualcun altro o, se lo fa, per lo meno è passibile di denuncia. Ecco, credo allora che la cosa valga anche per Twitter. Se dovessi ricevere un giusto risarcimento per i danni recati alla mia immagine professionale e personale, per altro costruita con il lavoro negli anni, tutto l'ammontare andrà ai terremotati dell'Emilia, gente, quella sì, che merita a prescindere per la compostezza e il coraggio che mostra.

Due anni dopo la giornalista lasciò Twitter, per poi fare ritorno in rete qualche mese dopo. Anche oggi, a distanza di anni dagli eventi di cui è stata protagonista, la Ferrari continua a schierarsi, e a ragione, contro il cyberbullismo.

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