George Clooney: “Io gay? Che lo pensino”
George Clooney rifila un sonoro schiaffo morale a tutti quelli che lo credono gay. Non smentisce, non conferma, semplicemente risponde dicendo che non gliene importa niente. Una dichiarazione nell’aria da quando continuano a circolare voci e perfidie sui suoi fidanzamenti di facciata. Prima Elisabetta Canalis, la bellezza tutta nostrana con cui ha fatto coppia fissa fino al giugno scorso, poi Stacy Keibler, la biondissima wrestler tutta sorrisi che di recente si è dichiarata la sua ragazza, e non una fidanzata ufficiale. George parla apertamente alla rivista americana della comunità LGBT, Advocate, e racconta: “Dicono che sono gay? Non me ne frega niente…! Non andrò mai e poi mai in giro a urlare ‘sono tutte bugie, non sono gay’, smentendo le voci che circolano.” Lascia pensare alla gente ciò che vuole e guarda avanti, incurante e un po’ menefreghista, una caratteristica apprezzabile e necessaria per un personaggio pubblico come lui, che ogni giorno ha a che fare con l’altra faccia della notorietà. “Se io smentissi sarebbe ingiusto nei confronti dei miei amici della comunità gay. Farei passare l’omosessualità per un a brutta cosa.”
Certo del potere mediatico che avrebbe una sua dichiarazione in merito, e sicuro di essere anche un’indiscussa icona per tutti, senza distinzioni di orientamento sessuale, George preferisce tacere. Ci tiene alla sua privacy più di ogni altra cosa, e continua dicendo: “La mia vita privata rimane privata, sono felice così com’è.” Mette da parte il gossip che lo assale e tiene alla larga i curiosi dicendo: “Anche quando sarò morto ci saranno persone che diranno che lo sono stato. Vivo la mia vita trattando bene gli altri e sperando che nessuno inventi storie false su di me, ma è inevitabile, avviene sempre.” L’attore, di recente nervoso agli Oscar 2012 per la vittoria mancata con Paradiso Amaro e Le idi di marzo, è da sempre un sostenitore dei diritti degli omosessuali e si è dichiarato favorevole ai matrimoni gay. Non nega che gli farebbe piacere calarsi nel ruolo di gay, almeno davanti alla macchina da presa, in uno dei suoi prossimi film.