Gerard Depardieu restituisce il passaporto, non si sente più francese
Non c'è pace per attore 63enne, noto per le sue bravate, come il suo recente arresto per guida in stato di ebrezza e la rabbia che in tutta la sua vita non ha saputo sempre contenere. Questa volta l'intera nazione è in subbuglio per la sua decisione di restituire il passaporto e la securité sociale, altrimenti detto il numero di previdenza sociale. Il gesto è avvenuto in seguito ad una scia di polemiche che lo ha letteralmente investito dopo la decisione di trasferirsi in Belgio, a Néchin, cittadina famosa per il regime fiscale agevolato che applica ai ricchi espatriati francesi.
Stampa e governo si sono scagliati contro di lui negli scorsi giorni, definendo "deplorevole e patetico" il suo trasferimento nel paesino situato a pochissimi chilometri dal confine dalla Francia. Gérard Depardieu, uno degli attori più pagati di sempre, non aveva ancora commentato, ma oggi con una lettera apparsa sul "Journal du Dimanche" ha colto tutti di sorpresa dichiarando:
Vi restituisco il mio passaporto e la mia Securité Sociale che non ho mai utilizzato. Non abbiamo più la stessa patria, sono un vero europeo, un cittadino del mondo, come mio padre mi ha sempre inculcato. Tutti quelli che hanno lasciato la Francia non sono stati insultati come lo sono stato io. Me ne vado, dopo aver pagato nel 2012 ben l'85% di imposte sui miei redditi
In barba a tutti quelli che nei giorni scorsi affermavano, come il politico Espagnac: "La Francia senza Depardieu non è la stessa, ma neanche Depardieu senza la Francia lo sarà" Gérard ha fatto la sua scelta da cittadino europeo e ha zittito i suoi detrattori. Armi e bagagli, il suo trasferimento è ormai prossimo, nel paesino dove troverà come vicini di casa alcune famiglie alla guida del colosso Carrefour e membri della "dinastia" Mulliez che controlla Auchan. Tutti uniti dall'amore per la cittadina belga di Néchin.