Giada Toffano: “Un altro figlio dopo Uomini e Donne, per crescerli mi sono rimboccata le maniche”
Sono trascorsi 13 anni dal momento in cui Giada Toffano scelse Simone Steca a Uomini e Donne. Tronista nel 2005/2006, Giada era già mamma del piccolo Brando, nato due anni prima. Coraggiosa e intraprendente, crebbe il suo bambino praticamente da sola, per poi accingersi a cercare l’amore in tv. Lo trovò in Simone al quale è rimasta accanto per 4 anni, prima di dirgli addio. Intervistata oggi da Uomini e Donne Magazine, racconta cos’è accaduto nella sua vita nel corso degli ultimi anni.
La scelta a UeD e la vita con Simone
Giada arrivò in trasmissione sperando nell’idea di trovare un compagno di vita. Simone colpì fin da subito la sua attenzione: “La mia attenzione si era focalizzata quasi subito su Simone anche se c’era qualcuno altro che sembrava interessante, ma con lui era tutto diverso. Poco prima della scelta siamo stati in un agriturismo per un paio di giorni. Mi ricordo passeggiate a cavallo, momenti solo nostri, cene e situazioni che mi hanno confermato quello che provavo. Prima della scelta c’è stato un semplice bacio sulle labbra. Tutto il resto, tutte le cose belle, tutto il nostro rapporto d’amore è esploso e cresciuto fuori dallo studio. La mia scelta fu bellissima. Perdonate la presunzione, forse la più bella che abbia mai visto. È stata una scelta fatta fuori dallo studio, siamo andati in un castello con parenti e amici. Io lo avevo scelto in studio e in quella location da sogno aspettavo la risposta. Poteva scegliere di non venire e quello avrebbe significato che era un no. La scelta era giocata cento a uno, ha prevalso quell’uno ed è arrivato. Tutto emozionante”. Quell’amore folle nato in tv dovette però scontrarsi con le difficoltà del quotidiano:
Siamo stati insieme 4 anni, super turbolenti. Avevamo stili di vita diversi: io inquadrata, con la mia vita e le mie responsabilità, una casa e un figlio. Ero già una donna, anche se ero ancora una ragazza. Lui nella mia vita non riusciva a vedersi. Ci siamo amati tantissimo ed è una persona che ancora sento e alla quale voglio bene, ma è stata una storia fatta di tira e molla continui. Ci siamo fatti il regalo più grande a lasciarci. Dopo 7 anni l’ho risentito otto mesi fa. Gli ho scritto: “Sai che ti ho sognato qualche giorno fa” e lui mi ha risposto: “Sai che ti ho sognato anche io”. Le persone che sono state importanti non si possono cancellare dalla nostra vita. Avevo bisogno di un amore e l’ho trovato, in lui ci ho voluto vedere anche una favola quando in realtà non vivevamo proprio un rapporto da favola o idilliaco. Con me discuteva tanto, ma con Brando era straordinario.
L’arrivo di Vasco, il suo secondo figlio
Un anno dopo la fine dell’amore con Simone – 4 dopo la scelta a UeD – Giada rimase incinta di Vasco, il suo secondo figlio: “Chiuso con Simone, avevo 29 anni. Sono stata un po’ da sola per un anno o quasi e poi ho avuto Vasco, il mio secondo figlio. È arrivato come un fulmine a ciel sereno, è il destino dei miei figli. A quel punto ho concentrato tutte le mie energie per crescere Brando che all’epoca aveva sette anni e Vasco appena nato”. Anche in quell’occasione, Giada dovette rimboccarsi le maniche e fare da sola:
Vivevo da sola con i miei due figli e sono andata alla ricerca di un lavoro che potesse permettermi di crescere i piccoli con dignità. Avevo un amico che aveva giochi da collezionismo, lui era stanco del suo lavoro e mi propose di vendere tutto ciò che lui aveva in un grande magazzino. Ho iniziato a conoscere il mondo dei giochi da collezione. Per tre anni mi sono mantenuta così. Sono riuscita a vivere in modo decorso. Conoscerete quel detto: “Non dare da mangiare a chi ha fame ma dagli una canna da pesca”, è quello che è successo a me. Quel magazzino mi ha insegnato a vivere. Quando ho finito di vendere tutto, non sapevo come procurarmi altri giocattoli da collezionismo, sono stata per tre anni in un ambito bello ma particolare. Ho studiato un sacco di cose da fare, ma era un lavoro di nicchia e quindi ho capito che dovevo cambiare settore. Allora mi sono inventata un nuovo lavoro, lo street food. All’epoca non esisteva. Molto tempo prima avevo gestito un agriturismo ed ero alla ricerca di una cosa simile. Mi sono detta “Se mi prendo un furgoncino, che poi ho chiamato “Agriturismo viaggiante”, riesco a fare quello che mi piace”. Ho iniziato e in poco tempo sono partita e ne ho preso altri due. Preparo tutti i cibi considerati “spazzatura” però rivisitati in chiave salutista. Patate fritte a chilometro zero, fatte al momento, fresche, hot-dog con pane di canapa e wurstel del Sudtirolo, cappelletti romagnoli fritti, dolci con farro e farina di mandorle. Cibo buono e alla portata delle famiglie per menu e costi. Giro l’Italia, piazzo i miei furgoni nei giorni di grandi eventi e lavoro.
Oggi è di nuovo innamorata
Da circa 4 anni, Giada ha ritrovato l’amore. Si è innamorata di un uomo conosciuto nel corso di un evento di lavoro. La loro storia cresce lontana dalla luce dei riflettori: “Quattro anni fa, durante un evento di lavoro, ho conosciuto l’amore folle. Lavoriamo insieme e senza di lui non potrei vivere. Dopo tre mesi che ci conoscevamo siamo andati a vivere insieme. Abbiamo preso una casa a Cotignola, in provincia di Ravenna, sempre dalle mie parti, e stiamo tutti e quattro insieme e due gatti. Quello che ho mi basta”.