Giulia De Lellis esce con libro sulle corna: “Ho letto due libri in vita mia? Non me ne vergogno”
Si intitola ‘Le corna stanno bene su tutto‘, il libro di Giulia De Lellis disponibile attualmente solo in preorder, che arriverà in tutte le librerie a partire dal 17 settembre 2019. Un libro nel quale affronterà lo scottante tema del tradimento, subito da lei stessa nemmeno un anno fa. Pare che le corna alle quali fa riferimento siano quelle inflittele dal suo ex Andrea Damante, sebbene il nome dell'ex tronista di Uomini e Donne non sia ancora mai uscito fuori in maniera palese.
La polemica sui libri mai letti
“C’è una cosa che ho imparato, la più grande verità scoperta: non amate con tutta l’anima chi vi ama solo a modo suo", con questa frase la De Lellis ha lanciato il suo primo libro, tentando di instaurare da subito una sorta di empatia sentimentale con tutte le ‘bimbe di Giulia', che nel tempo le hanno dimostrato un forte attaccamento social. Nel corso di un confronto su Instagram, il mondo in cui la nota fashion influencer prevalentemente vive il suo rapporto con i fan, ha spiegato com'è nata l'idea di mettere nero su bianco la sua triste esperienza di fidanzata tradita: "Ho ricevuto la chiamata da Mondadori. Mi convocano in agenzia e mi chiedono se voglio scrivere un libro. Da lì tutta una polemica che Giulia De Lellis ha letto due libri nella vita, ed è vero, non me ne vergogno. Però Mondadori viene da me e mi fa questa proposta. Parliamo di questo tema e io non me la sentivo di mettere in piazza i miei sentimenti. Sono sempre stata dell'idea che i panni sporchi si lavano in casa. Dopo qualche mese tornano e allora ho chiesto consiglio a una persona per me molto importante".
Una persona, della quale la De Lellis non fa il nome, che alla fine l'ha convinta ad affrontare questa nuova esperienza, a dir poco ‘catartica': "Il libro racconta una storia passata e questa persona mi dice di farlo perché è giusto che io mi pianga un morto che non ho mai pianto. Quando mi sono capitate queste situazioni non ho mai detto nulla, ho sempre pensato al mio lavoro. Scrivendo questa storia potrei aiutare chi sta vivendo quello che ho vissuto io, quindi potrebbe essere interessante. Secondo me alla fine è uscita una figata".
Stella Pulpo, autrice del libro con Giulia De Lellis
Ad aiutare Giulia De Lellis in questa prima opera di scrittura è stata Stella Pulpo, nota scrittrice e penna al femminile 3.0. Conosciuta online con lo pseudonimo Memorie di una vagina, ha una community piuttosto fitta di donne che ogni giorno la seguono sulla pagina Facebook e si immergono nelle sue esperienze, trovando grande corrispondenza e accoglienza emotiva. Una decisione, quella di Stella, che ha generato altre polemiche. Sì perché l'accostamento di una firma come la sua, in rosa sì ma spesso pungente, fortemente femminile e femminista (nel senso più evoluto del termine) e a tratti provocatorio sulle tematiche di genere, ha generato una piccola insurrezione nel suo stuolo di seguaci. Non solo tra le donne. E la scrittrice ha voluto rispondere a suo modo, con un lungo post, nel quale ha spiegato le motivazioni che l'hanno spinta ad abbracciare il progetto di Giulia:
Nel complesso, quella che sembrava una proposta assurda, si è rivelata un’ottima esperienza sia in termini personali che professionali. Da un lato, relazionarmi con Giulia è stato umanamente formativo: mi ha portata fuori dalla mia comfort zone, mi ha insegnato a instaurare una comunicazione aperta con una donna totalmente diversa da me, a superare i pregiudizi, a dialogare anche con chi non ha praticamente mai letto un libro (neppure il mio, che le ho regalato, e quando mi ha detto “Lo leggo”, le ho risposto “Non ci credo, manco se m’ammazzi”). A capire, più in generale, che lo snobismo intellettuale non ti rende più intelligente, anzi. In termini professionali, invece, è stata un’esperienza nuova e stimolante, perché non avevo mai scritto così: a quattro mani, la storia di qualcuno che non fossi io, cercando il punto di equilibrio tra la mia cifra e quella di un’altra persona. È un processo creativo diverso, con le sue difficoltà specifiche e con la sua dignità.