Giulia Salemi e Dayane Mello hot a Venezia fanno arrabbiare critici e bacchettoni
Sotto il vestito niente. Non ci sarebbe titolo migliore di quello del thriller cult di Carlo Vanzina con la modella danese Renée Simonsen per parlare degli spacchi mozzafiato esibiti da Giulia Salemi e Dayane Mello sul red carpet dedicato alla prima di "The Young Pope", la serie tv di Paolo Sorrentino ad ottobre su Sky. La Mostra del Cinema di Venezia si ferma, i fotografi ululano a colpi di flash e l'opinione pubblica si divide a metà tra meraviglia e disgusto.
I vertiginosi ed eccessivi spacchi dell'ex Miss Italia e della top model brasiliana hanno fatto infuriare i puristi/puritani del Lido, quelli del "ma che ci fanno così conciate". Non c'è dubbio: gli abiti delle due dive-nemmeno-poi-tanto sono esagerati e realizzati per creare la prevedibile onda d'urto ma ormai a colpi di coscia di questo tipo ci siamo anche abituati da un pezzo.
Quanto Tinto Brass sbarcava a Venezia
Prendiamo Tinto Brass che arrivava a Venezia in motoscafo con le muse tette al vento. Era Tinto Brass e stava bene a tutti. Ed erano gli anni '90. Oggi l'era social lancia, al solito, la sassaiola digitale: "Volgare! Senza Talento! Dove andremo a finire!". Cosa sarebbe successo se, ieri sera, sul red carpet ci fossero state le nuove muse di Tinto Brass. Quanto ci manca un Tinto Brass a questo cinema, adesso che ci penso! Quella dello scandaloso sbarco di Tinto a Venezia fu nel corso della 52esima Mostra, correva l'anno 1995 e il regista di origini goriziane presentava "Fermo Posta Tinto Brass", un film realizzato grazie a parte di una corrispondenza erotica che il regista intratteneva con le sue fan. Decise di spiazzare tutti e provare la strada dell'eccesso e ci riuscì al prezzo di un processo per atti osceni in luogo pubblico, reato successivamente derubricato, e di una multa neanche poi tanto salata.
Quando Belen Rodriguez sconvolse Sanremo
E Belen Rodriguez, allora? Considerata la più grande spaccometrista della televisione pubblica grazie a quella indimenticabile scalinata a Sanremo 2012 indossando l'abito azzurro-rosa che lasciava intravedere tutto, tatuaggio della "farfallina" compreso. È ormai una gara a chi osa di più, si cerca il colpo ad effetto e la linea tra l'erotico, il "di classe" ed il volgare "un tanto al chilo" è sottile, molto sottile. Ma, come dice bene Paul Weller, è solo entertainment. E va bene anche così.