Harry uomo nuovo dopo gli anni bui: “Stavo per mollare, oggi uso il mio ruolo per fare del bene”
Settembre del 1997, poco meno di 20 anni fa, si celebrano i funerali di Diana Spencer, morta in un incidente stradale a Parigi mentre si trovava insieme al compagno Dodi Al-Fayed. Un giorno triste in cui il mondo si ferma per assistere alle esequie di uno dei personaggi più popolari, noti e amati del tempo. L'evento mediatico di proporzioni mondiali è il teatro nel quale si registrano non solo le immagini di una folla addolorata e dei rappresentanti delle alte istituzioni britanniche, ma soprattutto quella dei figli di Diana Spencer, William e Harry, che seguono il feretro della donna. Il minore dei fratelli, Harry, aveva solo 12 anni allora e quello che è accaduto dopo lo sappiamo tutti. Scandali, immagini imbarazzanti per i reali inglesi, un temperamento certamente incompatibile con l'aplomb necessario per rappresentare la famiglia nobile più nota al mondo, la missione militare in Afghanistan.
Anni difficili sfociati in una depressione che Harry ha ammesso di essere riuscito a superare solo di recente, dopo essersi affidato all'aiuto di uno psicologo: "Sono riuscito a tirare fuori la testa dalla sabbia, iniziare a dare ascolto alla gente e decidere di usare il mio ruolo a fin di bene", ha raccontato in un'intervista al settimanale Newsweek:
A metà dei miei vent'anni avevo bisogno di mettere a posto gli errori che stavo facendo. Più volte ho rischiato di mollare.
Le sue difficoltà ebbero inizio proprio in quella giornata del 1997, che Harry e William racconteranno in uno speciale tv della BBC: "Mia madre era appena morta e dovevo camminare per un lungo tratto dietro la sua bara, circondato da migliaia di persone che mi guardavano, mentre altri milioni lo facevano davanti alla televisione. Penso che a nessun bambino dovrebbe essere chiesta una cosa del genere, in nessuna circostanza. Non credo che oggi succederebbe".
Una vita ordinaria
Oggi Harry continua a sentirsi costantemente sotto osservazione, ma è qualcosa che ha imparato a gestire e, anche grazie alla lezione di sua madre, resta attaccato alla realtà cercando di condurre una vita piuttosto normale: "Faccio la spesa da solo e lo farei anche se fossi Re. La gente si sorprenderebbe della vita semplice che conduciamo io e mio fratello William". Oggi si è messo al servizio del suo ruolo e della sua rilevanza dal punto di vista pubblico, intuendo la capacità di influenza di cui può essere capace per supportare campagne di beneficenza e operazioni simili: "Ancora oggi sento, talvolta, di vivere come fossi in una vasca da pesci, ma riesco a gestirlo molto meglio".
Il futuro, dopo la regina Elisabetta
D'altronde, Harry appartiene al futuro prossimo della monarchia inglese, che vede in lui uno degli uomini che la guideranno nei prossimi anni. Il periodo di sovranità della coriacea regina Elisabetta è inevitabilmente destinato a un epilogo e proprio lui fa una riflessione su quello che verrà: "la monarchia è una forza positiva e vogliamo (dice parlando anche per il fratello William e la cognata Kate) portare avanti l’atmosfera positiva che la regina ha ottenuto per oltre 60 anni, ma non cercheremo di metterci nei suoi panni. Siamo impegnati a modernizzare la monarchia britannica. Non lo facciamo per noi stessi, ma per il bene della gente. C’è qualcuno della famiglia reale che voglia essere re o regina? Non credo, ma dobbiamo assolvere i nostri doveri al momento giusto".