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Heather Parisi è tornata a Hong Kong, quella in Italia è stata solo una (brutta) parentesi

La parentesi di Heather Parisi in Italia si è già conclusa. Dopo le polemiche legate a “Nemicamatissima”, la showgirl è rientrata a Hong Kong, felice di guardare di nuovo al futuro.
A cura di Stefania Rocco
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Dopo le polemiche seguite allo speciale “Nemicamatissima”, Heather Parisi ha concluso nel peggiore dei modi la sua esperienza in Italia. La ballerina e soubrette aveva fatto ritorno nel paese in cui aveva trovato il successo da giovanissima per condurre insieme a Lorella Cuccarini uno speciale celebrativo di due puntate. Le cose non sono andate nella maniera che sperava e, dopo una valanga di polemiche seguite alla conclusione dello show, Heather ha scelto di lasciare l’Italia e tornare alla sua vita di sempre. Da Hong Kong dov’è appena rientrata posta una foto sui social e scrive: “Back to the Future”. Torna a guardare al futuro Heather, convinta che la televisione italiana non abbia più nulla da offrirle.

La polemica di Heather Parisi

Quando lo speciale “Nemicamatissima” si è concluso, tra l’altro con ottimi ascolti, Heather ha dato voce alle sue proteste via web. La ballerina sostiene che la stragrande maggioranza dei suoi interventi sia stata tagliata e montata male, a favore della collega Lorella. Orgogliosa del monologo sulla vecchiaia, avrebbe voluto offrire ai telespettatori un contenuto completamente diverso, come lei stessa ha raccontato in una lunga lettera pubblicata sul suo sito internet, lettera durissima all’interno della quale ha riversato la sua enorme delusione:

Avrei voluto scrivere una lettera di soli ringraziamenti per avere avuto la grande opportunità di ritornare su RAI 1 a salutare il mio pubblico. Ma molte parole mi sono rimaste strozzate in gola. Avevo deciso di non parlare per rispetto a tutti coloro che mi hanno manifestato il loro affetto prima, durante e dopo le due serate. Ma è proprio per l'immenso senso di responsabilità che ho nei confronti del pubblico italiano che ho deciso di scrivere questo mio post. Sono arrivata in Italia piena di entusiasmo e di idee. A giugno mi sono fatta commuovere da parole e da promesse che non hanno mai visto la luce. Avevo detto: "Non voglio un programma di nostalgia, ma un programma impregnato di autoironia e che guardi avanti. Voglio dare spazio a ballerini giovani e ballare con loro non da protagonista, ma al loro servizio. Voglio prendermi in giro e non terribilmente sul serio. Voglio sketch, ospiti internazionali e tanta musica. Voglio raccontare due donne diverse. Voglio uno show che si ispiri al Saturday Night Live". Una volta arrivata in Italia è stato un susseguirsi di no, ad ogni mia proposta, ad ogni mia idea, ad ogni mio sussulto artistico. Ho un sacro rispetto e una sincera ammirazione nei confronti di tutti gli incredibili ospiti di Nemicamatissima, ma mi devono spiegare per quale strana coincidenza i desideri della mia nemica amatissima siano stati esauditi e i miei no. Ho chiesto di costruire una storia che raccontasse le due protagoniste, attraverso duetti cantati alla James Corden, sketch alla Maya Rudolph, ma non c'è stato verso e la risposta è stata sempre la stessa: facciamo televisione di successo da 20 anni e sappiamo come funziona. E così alla fine sono stata mandata sul palcoscenico in attesa che qualcosa accadesse e solo di rado ho incrociato la mia nemica amatissima. Piano piano il mio entusiasmo si è affievolito anche se non è mai mancata la mia totale dedizione e il mio massimo impegno. Ma questi da soli non bastano a fare un bel programma. Molti hanno frainteso certa mia insofferenza e certe mie espressioni del volto per poco rispetto di questo lavoro. È esattamente il contrario. Sono una professionista impeccabile e detesto veder calpestato lavoro, abnegazione e rispetto per il pubblico in nome di pure convenienze di scuderia. Perché di questo si è trattato. E questo è stato il peccato originale. Nel corso delle due puntate ho visto stravolto il mio balletto di apertura contro il volere della coreografa Veronica Peparini, ho visto tagliati pezzi interi di parlato con la mia nemica amatissima e amputata l'unica intervista che mi è stato concesso di fare. Il brano di apertura Stop the Fight Disco Bambina è stato tagliato di ben 30 secondi (un'eternità su una canzone di 3 min) con un editing orrendo che offende chi l'ha scritto e chi l'ha interpretato. Eppure li ballo e per davvero! È scomparso il mio sketch sul nome Heather e su come sia difficile per gli italiani scriverlo correttamente. Con Lillo avevo letto una preziosa pagina di Gianni Rodari intitolata "L'acca in fuga" e Silvio Testi aveva scritto un Jingle proprio giocando sul mio nome. Scomparsi anche loro. Esigenze di tempo si dirà. Vero. Ma mi si deve spiegare ancora una volta per quale strana coincidenza i tagli sono avvenuti solo su numeri miei e mai sui numeri della mia nemica amatissima. Il monologo sulle rughe, su un testo tutto mio e che ho difeso con le unghie da ogni volontà di modifica, era stato interrotto da un applauso scrosciante che mi aveva commosso. Scomparso. Nello show non saluto Greggio, Beatrice Vio, Vecchioni, Nek e i protagonisti di Grease. Casualità? Forse perché la sola padrona di casa era la mia nemica amatissima? La mia frustrazione era tale che a un certo punto della prima puntata mi sono ribellata e ho detto a Lillo: "perché cerchi un ospite internazionale (Estiqaatsi)? Sono io l'ospite internazionale". Perché così alla fine mi sono sentita, un ospite del programma della mia nemica amatissima. Ovviamente anche questo stralcio di dialogo è stato tagliato. Chi se ne è preso cura, mi ha scritto che tutte le scelte relative al montaggio sono state decise dalla produzione e dagli autori. Nessuno mette in discussione il diritto di autori e produttore di metter in onda quello che ritengono più confacente alle proprie idee di spettacolo. Ma come artista ho anche io il diritto di difendere il mio lavoro e la mia dignità. Vivo al di fuori del sistema e non temo le inevitabili ritorsioni del mio atteggiamento. Non voglio dire se Nemicamatissima è stato un show bello o no, lascio che sia il telespettatore a giudicare; certamente è stato uno spettacolo completamente diverso da quello che mi era stato prospettato e che avevo accettato con entusiasmo; uno spettacolo durante il quale non mi è stata data la possibilità di esprimermi come avevo chiesto.

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