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I 5 anni bui di Michelle Hunziker: “Ero felice con Eros e Aurora, poi arrivò la setta”

Michelle Hunziker racconta per la prima volta in pubblico il periodo più buio della sua vita, quello in cui finì per diventare la preda di una setta che la allontanò dai suoi affetti fino a rubarle 5 anni di vita: “Ne parlo per la prima volta, ho sofferto a lungo di attacchi di panico”.
A cura di Stefania Rocco
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A distanza di più di 10 anni dal momento in cui ne è uscita, Michelle Hunziker ha deciso per la prima volta di raccontare il periodo più buio della sua vita, quello in cui finì per diventare preda di una setta. Michelle ne parla con il Corriere della Sera e lo fa per un motivo preciso: aiutare quanti rischiano di ritrovarsi a vivere quanto lei stessa ha sperimentato e che ha rischiato di distruggerla per sempre. Ancora oggi Michelle porta addosso i segni di quella sofferenza:

È la prima volta che racconto questa storia. Finora ho nascosto tutto persino a mia madre, l’unico con cui ne ho parlato è stato mio marito Tomaso. Quando ci siamo conosciuti abbiamo condiviso tutto: lui i suoi lutti e io la mia esperienza dei cinque anni in una setta. Una volta uscita da lì è stato un continuo tentativo di ricostruire la mia vita. Non è stato facile accettare che fosse successo proprio a me: ho sofferto di attacchi di panico e per anni ho creduto che sarei morta di lì a poco, per soffocamento, come aveva previsto la setta.

Quando conobbe Clelia attraverso Franchino Tuzio

La sua storia cominciò quando era giovanissima. Fu Franchino Tuzio, il manager scomparso di recente al quale Michelle è rimasta sempre profondamente legata, a presentarle la donna che avrebbe cambiato la sua vita. All’epoca nemmeno lui immaginava dove l’avrebbe condotta quell'incontro. Il personaggio chiave di questa storia è Clelia, una pranoterapeuta cui Michelle si rivolse sotto consiglio di Franchino perché l’aiutasse a risolvere un problema, un’ingente perdita di capelli la cui origine la Hunziker non riusciva a spiegarsi:

Ero la compagna di Eros, la mamma di Auri: ero felice. Al mattino quando aprivo gli occhi controllavo lo stato del cuscino, per scoprire che era diventato biondo.

Dopo le prime due sedute con Clelia, Michelle si accorse che alcuni dei capelli perduti cominciavano a ricrescere: “Cominciarono a spuntarmi teneri e biondissimi capelli nuovi… Mi sentivo miracolata”.

Il riavvicinamento a suo padre

Sull’onda dell’entusiasmo, decise di confidarsi con Clelia. Le raccontò del padre dal quale si era allontanata quando aveva 15 anni. L’uomo era alcolizzato e Michelle, stanca delle continue delusioni subite, decise di allontanarlo: “A 15 anni ho fatto l’errore di giudicarlo e ho deciso di non parlare più con lui. Ma la sua mancanza ha continuato a scavare dentro di me”. La Hunziker ricorda di aver invitato il padre al ricevimento organizzato per il suo matrimonio con Eros Ramazzotti, ma quel ricordo nascondeva un retroscena amaro:

Mio papà era lì, ma non stava bene, era seduto in ultima fila e nessuno lo considerava. Al ricevimento era stato messo in un tavolo in un’altra stanza, lontano da me. Da una parte ero piena di rabbia, ma dall’altra lo avrei desiderato vicino.

Clelia seppe intravedere nella corazza di Michelle quella crepa e la spinse a ricongiungersi con il padre, intuendo che fosse quello il motivo della fragilità della sua “protetta”. Da quel momento la sua vita cominciò a cambiare, ma la conduttrice scoprì di essere rimasta invischiata in una rete solo molti anni più tardi:

Mi ha fregato così, restituendomi l’amore di mio papà. Avrebbe potuto dirmelo uno psicologo, ahimè mi sono imbattuta in lei. Grazie a quel consiglio ho potuto riavere mio padre, fargli fare il nonno. Poi è morto, e io sono rimasta di nuovo sola. Ma stavolta con me c’era lei.

L’isolamento di Michelle dai suoi affetti

Clelia e la sua setta cominciarono gradatamente ad allontanare Michelle dai suoi affetti. Fu in quegli anni che terminò il matrimonio con Eros Ramazzotti, gli stessi anni in cui Michelle perse di vista se stessa. Era talmente fragile in quel periodo, tanto in balìa di quelli che non credeva essere i suoi aguzzini da scegliere perfino di allontanarsi dai suoi affetti più cari:

Clelia ti catturava per la bellezza e la purezza, emanata da abiti candidi e raffinati, dalla pelle idratata da oli essenziali. Era sempre profumata, con un sorriso pazzesco e un velo di abbronzatura. La sua delicatezza e l’ossessione per l’accudimento la rendevano materna: era un fiore pericolosissimo. Secondo lei, ero circondata da energia negativa: la colf, l’autista… Una sera d’autunno avevo programmato di andare a teatro con una decina di amici: lei mi telefonò per dirmi di annullare. Sarebbe stato negativo per la mia energia. E io annullai. La setta filtrava le chiamate: mia mamma veniva sempre respinta. Quando ha letto il libro le lacrime le appannavano gli occhiali. Mi ha confidato di aver mandato un suo socio, ateo, a fare terapia da Clelia per ottenere informazioni su di me. Anche lui, dopo una sola seduta, era stato reclutato.

La solitudine e la rinascita nel 2006

In quel periodo la carriera di Michelle ottenne un drastico avanzamento. Secondo quelli che la circondava all’epoca, il merito dei suoi successi era da attribuire al fatto di essersi liberata da certe “energie negative”, una zavorra anche familiare della quale la Hunziker era stata costretta a liberarsi. Arrivarono solo dopo gli anni più bui, le feste di Natale trascorse in casa da sola per volere della setta:

Chiamavo festosa Aurora fingendo di avere gente a cena, per poi passare da sola il resto della sera in silenzio, davanti all’albero. Era come quando mio padre diceva vengo a prenderti per il weekend e poi non arrivava mai: speravo che almeno quella volta mia madre e Eros venissero a portarmi via. Ma come diceva Clelia, non mi voleva nessuno.

Durante quei giorni Aurora, all’epoca unica figlia di Michelle, era in vacanza con suo padre e Ineke, madre di Michelle, non riusciva a entrare in contatto con quella figlia che credeva l’avesse volontariamente allontanata. Dopo anni di vessazioni, di buio e di timori, decise di riprendere in mano la sua vita. Era il 2006 quando decise di lasciare la setta:

Ho chiamato subito mia madre e i miei amici, chiedendogli solo una cosa: non fatemi il processo. Ero la gallina dalle uova d’oro, ma sono stata derubata soprattutto della dignità. Nella setta c’erano direttori di giornali, conduttrici tivù, autori, magistrati, poi allontanati: io ero sufficiente al progetto. Uscita dalla setta ho trovato una guida spirituale, frate Elia, che mi ha permesso di incontrare padre Amorth: mi ha rassicurata e poi mi ha benedetto. Ho ripreso a mangiare carne solo in attesa di Sole. Prima sentivo odore di cadavere. Oggi non ho rancori, ho scoperto la fragilità della setta, tutto il progetto che si è dissolto sotto ai miei occhi.

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