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I famosi affetti da sindrome di Asperger, i loro racconti per aiutare gli altri e se stessi

Il 18 febbraio è la giornata mondiale della Sindrome di Asperger, sebbene la diagnosi di questo disturbo comportamentale sia stata accertata negli Anni Ottanta, i primi studi risalgono a diversi anni prima. Nel corso di questi anni molti sono stati i personaggi noti che hanno dichiarato di esserne affetti e molti i titoli tra cinema e tv che hanno cercato di raccontarla. Tra i volti più noti ci sono Anthony Hopkins, Susan Boyle, Dan Aykroyd.
A cura di Ilaria Costabile
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Il 18 febbraio 2020 è stata istituita la giornata mondiale della Sindrome di Asperger, non è un giorno a caso, dal momento che coincide con la nascita del medico austriaco Hans Asperger, un pediatra che ha individuato alcune caratteristiche di questa lieve forma di autismo, riconoscibile nell'adozione di atteggiamenti che denotano una certa difficoltà nel vivere le relazioni sociali. In questi ultimi anni si è spesse volte parlato di questa sindrome, di cui sono affetti anche molti personaggi del mondo dello spettacolo.

Cos'è e come è stata individuata la Sindrome di Asperger

Le prime ricerche su questo tipo disturbo sono state rese note dalla psichiatra russa Ewa Ssucharewa, ma ad individuarne le caratteristiche e stilarne una casistica è stato il pediatra Hans Asperger. Nell'ospedale di Vienna, guardando alcuni piccoli pazienti, aveva notato delle peculiarità comuni ad ognuno di loro, studiando le quali avanzò l'ipotesi che fossero collegate da qualcosa di specifico. Le difficoltà riscontrate da questi bambini sono evidenziabili nelle relazioni con gli altri: dimostrano, infatti, una particolare predisposizione all'isolamento, problemi nell'approcciarsi ai loro coetanei e comprenderne le loro intenzioni manifestando delle problematiche anche nel gioco, oltre al fatto di esprimere i loro pensieri senza filtri. Questa chiusura in loro stessi dipende anche dalla volontà di immergersi in determinate attività, che siano esse di studio o riservate a qualche hobby, nei quali diventano particolarmente ferrati. Per questo motivo, spesse volte, si è pensato che alcune grandi menti della storia siano state affette dalla Sindrome di Asperger.

Personaggi famosi con la Sindrome di Asperger

La sindrome rientra nello spettro dell'autismo, pur essendone una forme più lieve che non va a ledere anche la capacità di comunicare attraverso il linguaggio. Coloro che sono affetti da questo disturbo vengono chiamati, anche nella comunità scientifica, "aspie", non mancano tra loro anche grandi nomi della contemporaneità, che sono noti protagonisti del cinema, della televisione e non solo. Nel 2013 a fare da apri-pista è Susan Boyle, la cantante inglese diventata una vera e propria celebrità mondiale in seguito alla partecipazione ai talent come X-Factor e Britain's Got Talent, ha dichiarato di essere affetta dalla sindrome di Asperger, sebbene la diagnosi sia arrivata in tarda età, in un'intervista rivelò:

Ho sempre saputo di avere avuto una serie di etichetta ingiuste su di me. Ora ho una comprensione più chiara di ciò che è sbagliato e mi sento sollevato e in pace con me stessa. Direi che ho difficoltà relazionali, difficoltà comunicative, che portano a un sacco di frustrazione. Se la gente fosse stata un po' più paziente, avrebbe aiutato. Non mi lascio definire dalla Sindrome di Asperger, ma comprendere di essere fatta in questo modo mi ha portato ad una maggiore consapevolezza e accettazione di me stessa.

Dan Aykroyd

Curioso è il fatto che molti personaggi abbiano scoperto di essere affetti da questo disturbo solo in tarda età, dopo aver fatto alcuni accertamenti. Dopo le dichiarazioni di Susan Boyle, anche Dan Aykroyd, uno dei volti più noti del cinema americano, protagonista di film iconici come "Gosthbusters" o "Una poltrona per due" ha dichiarato di aver scoperto già da adulto di avere degli atteggiamenti propriamente riconducibili alla sindrome, dopo che la moglie ha insistito affinché si rivolgesse ad uno specialista: "Uno dei miei sintomi include l'ossessione per i fantasmi e le forze dell'ordine – mi porto sempre dietro un distintivo della polizia e da piccolo sono diventato ossessionato da Hans Holzer, il più grande cacciatore di fantasmi mai vissuto. Ecco quando è nata l'idea del mio film "Ghostbusters". 

Anthony Hopkins

L'attore, protagonista di film iconici come "Hannibal Lecter", "Il silenzio degli innocenti", "Vi presento Joe Black" solo per citarne alcuni, ha scoperto in tarda età di soffrire della sindrome in questione. Una diagnosi che non avrebbe stupito in modo particolare Hopkins, sempre profondamente inquieto e per niente avvezzo alle relazioni sociali, come ha più volte dichiarato lui stesso anche alla stampa. In un'intervista di qualche anno fa, anche la figlia del noto attore si trovò a confermare il disturbo del padre, raccontando che lui all'inizio non aveva idea di esserne affetto e riconduceva i suoi comportamenti a degli stati d'animo o delle inclinazioni caratteriali.

Daryl Hannah

Altro nome del cinema che ha dichiarato di essere affetto dalla sindrome di Asperger è quello di Daryl Hannah, attrice che abbiamo visto in pellicole come Blade Runner e Kill Bill. In un'intervista ha parlato di come è riuscita a convivere con questo disturbo e come si è resa conto di esserne affetta: "Mia madre mi ha ritirata da scuola. Ha deciso di lasciarmi, sai, esistere nel mio mondo immaginario per un anno o giù di lì e poi lentamente mi ha reintegrato nuovamente dentro, nella… nel mondo normale, qualunque cosa significhi. Poi, crescendo ho sicuramente imparato come affrontare il mondo al meglio. Ancora non mi trovo a mio agio. Non sono estroversa. Non sono una esibizionista naturale o qualsiasi cosa del genere. Ho rischiato di finire in un istituto in seguito al parere di alcuni medici, ma ringrazio mia madre per non averlo fatto, altrimenti sarei ancora lì".    

Tim Burton

È senza dubbio uno dei grandi registi del nostro secolo, un visionario, un creativo eppure sembra che anche Tim Burton possa essere annoverato tra coloro che sono affetti da Sindrome di Asperger. A notare alcuni comportamenti sospetti è stata la moglie, Helena Bonham Carter che ha riscontrato come caratteristiche tipiche quella di un'intelligenza sopra la media, ma una scarsa capacità relazionale e comunicativa. Il regista avrebbe poi dichiarato che proprio queste particolarità gli hanno consentito di acuire il suo lato creativo.

Sabrina Pallavicini e suo figlio Nino

A parlare della sindrome di Asperger in maniera delicata è Sabrina Paravicini, nel suo docu-film "Be Kind". L'attrice ha girato il lungometraggio per parlare di un argomento che la tocca molto da vicino, dal momento che è proprio suo figlio, Nino, ad esserne affetto. "Ad un certo punto, all'età di 18 mesi, ha smesso di parlare e di relazionarsi con gli altri. Inizialmente non ci siamo preoccupati più di tanto, non avendo altri figli, abbiamo pensato che questa chiusura fosse dovuta ad una caratteristica caratteriale. Ci siamo allarmati quando questi atteggiamenti sono diventati molto più evidenti." aveva dichiarato in un'intervista, poi, ha deciso di raccontare il percorso di crescita di suo figlio servendosi della macchina da presa e realizzando un progetto che è stato insignito anche di numerosi premi e riconoscimenti.

La sindrome di Asperger nel cinema

Sempre più spesso, quindi, nel corso di questi anni si è pensato di raccontare la vita di altri personaggi noti nel mondo della cultura che, col senno di poi, si è scoperto fossero affetti dalla sindrome di Asperger. Molte personalità "aspie", infatti, sono state celebrati grazie al cinema. Un esempio è il film Adam, pellicola del 2009 in cui viene racconta la vita di un adolescente con delle difficoltà relazionali e consapevole di essere Asperger. In questo film si sottolinea l'incapacità del protagonista di comprendere i desideri e i sentimenti degli altri, si trova a dire sempre la verità e crede che gli altri facciano altrettanto, in qualsiasi circostanza. Nel film Molto forte incredibilmente vicino, tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer, il protagonista si chiama Oscar ed è un ragazzino dalla mente particolarmente vivace ed arguta, con la passione per la fotografia, tanto che a nove anni gira per New York e fotografa tutto, ma la sua fragilità si manifesta nel contatto fisico con gli altri: non può essere abbracciato o toccato, perché le reazioni possono essere violente e spropositate.

Anche la Lisbeth è affetta da sindrome di Asperger, protagonista di Uomini che odiano le donne, la cui natura introversa e terribilmente solitaria si traduce in un modo di mostrarsi e rapportarsi al mondo introspettivo, ma allo stesso tempo distaccato. Altro film delicatissimo è quello che affronta la vita del matematico Alan Turing, ovvero The Imitation Game, dove viene evidenziato l'aspetto geniale della sindrome. Anche Sheldon Cooper, nella sitcom The Big Bang Theory, presenta delle caratteristiche tipiche di soggetti Asperger.

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