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I Ricchi e Poveri sul crollo del ponte a Genova: “Una tragedia, ci eravamo passati un’ora prima”

Angela Brambati e Angelo Sotgiu sono intervenuti telefonicamente a La Vita in Diretta, raccontando di essere passati sul tratto di strada crollato poco prima del cedimento.
A cura di Andrea Parrella
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La vicenda del ponte Morandi di Genova, il viadotto autostradale che si è letteralmente sgretolato, provocando la morte di decine di persone (al momento risulta che siano 35, ma il numero sembra destinato a salire) è certamente dolorosissima e dominerà, tristemente, la discussione pubblica delle prossime settimane.

In queste ore, durante le quali sono in corso maratone televisive e radiofoniche, e i social sono pervasi di un flusso interminabili di considerazioni personali e manifestazioni di cordoglio per le famiglie delle vittime, sono molte le testimonianze dirette di chi ha avuto esperienza più o meno diretta dei fatti di Genova. Dichiarazioni di persone scioccate da quanto accaduto, alle quali si sono aggiunti due artisti genovesi, Angela Brambati e Angelo Sotgiu, membri fondatori del gruppo dei Ricchi e Poveri.

Intervenuti telefonicamente durante lo speciale de "La Vita in Diretta – Estate" dedicato alla tragedia del crollo, i due hanno raccontato di essere passati su quel tratto stradale poco prima del cedimento: "Passavamo per quella strada un'ora prima, eravamo diretti in Calabria. Siamo passati proprio su quel ponte e ci siamo passati tantissime volte". Chiamati ad un commento, i due hanno manifestato un sentimento di indignazione, riportando le polemiche storiche sul ponte Morandi, sin dalla sua apertura criticato per dei presunti problemi strutturali. La Brambati ha detto:

Ci sono stati anni fa già dei problemi su quel ponte, è vero che si finisce sempre per parlarne dopo, ma quando è stato costruito si sentiva dire che non si sapeva come l'avessero fatto. E allora perché non l'hanno buttato giù? lo fai di nuovo e ti prendi le tue responsabilità.

Anche Sotgiu ha detto la sua: "Quando abbiamo sentito la notizia non abbiamo solo pensato al fatto di esserci passati poco prima, ma a tutti quelli che ci opassano ogni giorno e, soprattutto, alle persone che hanno perso la vita. Questa è la grande tragedia. Si è sempre detto che sarebbe durato 50 anni, allora buttiamolo giù 40 anni dopo".

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