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Il buonismo di Ferdinando Giordano contestato a Pomeriggio 5

Ferdinando Giordano continua ad affermare che non gli interessa l’aver perso il montepremi del Grande Fratello 11, perchè lui tiene a cose più importanti: questo tipo di esternazioni vien considerato eccessivamente buonista e contestato a Pomeriggio Cinque.
A cura di Giuseppe Senese
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ferdinando si dichiara poco interessato ai soldi, ma non tutti gli credono

La beatificazione di Ferdinando comincia a subire le prime spallate pesanti, e non è detto che lo scettro di vincitore morale regga a lungo. Sul concetto di vincitore morale in realtà si è creata una certa calca di aspiranti al ruolo: c’è Ferdinando, c’è Guendalina, c’è lo stesso Cocco, che pur non potendosi definire nè aspirante nè bisognoso, in molti riconoscono legittimato più di altri a fregiarsi dell’ambito titolo. Il vincitore morale è in realtà una categoria aleatoria, un contentitore che per quanto piccolo offre spazio a chiunque per autoinscatolarvisici. Ognuno a suo modo, secondo la sua morale, ha trovato opportuno affermare di aver vinto. E allora perchè, nel momento in cui Ferdinando Giordano dice (quasi) la stessa cosa (“non li voglio i soldi, prendeteveli voi. Il pubblico è la mia vittoria”) vien contestato persino in un salotto a lui notoriamente prono, quale quello di Barbara D’Urso? Proviamo a scoprirlo, ignorando gli ovvi rancori dei suoi compagni di avventura.

Soffermiamoci quindi sulle parole del Direttore Massimo Maffei, il quale lo attacca un attimo dopo, dicendosi deluso dalla piega che sta prendendo Ferdinando: “Ora non venirci a dire che sei andato al Grande Fratello per non vincere i soldi. Così ci prendi in giro”. Barbara D’Urso, per legittimare il primato di Ferdinando, aveva sguinzagliato i suoi fans, concedendo una serie di interventi al pubblico in suo favore. Ferdinando ricambiava con frasi di imbarazzante compravendita d’affetto.

Lo si era ammirato in questo tipo di performances anche in occasione della festa di Ferdinando e Angelica allo stadio di Salerno, liddove il secondo classificato si esibiva in luoghi comuni del populismo nostrano: “alla fine 300.000 euro non mi daranno quello che voi mi date. Grazie grazie grazie. È stata un’esperienza bellissima ma bisogna essere forti, e voi lo siete. Voi potete farlo. Siete forti”. Insomma, un ingraziarsi sistematico del pubblico tramite la lusinga, preferito al semplice “grazie” alla Cocco, per intenderci, o al sempreverde “vi lovvo” alla Guenda.

Il protrarsi di questo atteggiamento, il sorriso furbetto che è seguito alle critiche di Maffei, rivelano tutto il senso della piccola magagna di Ferdinando. L’equivoco sta però nel definire “buonismo” il suo approccio. Tutt’altro. Si tratta di sagacia. Ferdinando sa di non avere le caratteristiche per sfondare nel mondo dello spettacolo, per sua stessa ammissione: non ha la verve di Margherita, nè l'estro di Guendalina, che già le ha garantito una rubrica personale su Visto. Di conseguenza, l’unica maniera che ha di conservare nel tempo il consenso, è vezzeggiare il suo feudo, e costruire lì le fortune che gli son mancate nel gioco. La maturazione umana, il percorso di redenzione, il riscatto sociale, son tutte ipotesi plausibili e probabilmente veritiere, ma non dimentichiamoci che l’opportunità di guadagno è per i concorrenti del Grande Fratello 11 la stella polare di riferimento, e non sarà certo Ferdinando a perderla di vista.

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