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Il crollo emotivo di Angelina Jolie per il debutto come regista

La prima volta non si scorda mai, nel bene e nel male. Nella sua prima esperienza come regista, Angelina Jolie ha dovuto fare i conti anche con le sue emozioni, di fronte a un argomento tutt’altro che leggero.
A cura di Laura Balbi
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La prima volta non si scorda mai, nel bene e nel male. Nella sua prima esperienza come regista, Angelina Jolie ha dovuto fare i conti anche con le sue emozioni, di fronte a un argomento tutt'altro che leggero.

All’indomani della candidatura al Golden Globe per il suo primo film da regista Nella terra del sangue e del miele, Angelina Jolie si è raccontata in un’intervista a Marie Claire, dove ha mostrato le sue fragilità di donna, molto lontane dal personaggio pubblico forte a cui ci ha abituati.

La presa di coscienza di sentirsi piccola dinnanzi a un progetto con un tema così delicato, come quello della guerra nell’ex Yugoslavia nei primi anni ’90. La sensazione di essere inadatta di fronte alla sua prima esperienza al cinema dall’altra parte della macchina da presa, consapevole delle pressioni a cui sarebbe andata incontro.

Ho avuto un enorme crollo emotivo, al punto che Brad mi ha trovato piangere sotto la doccia. All’improvviso ho sentito una grande responsabilità e mi sono sentita piccolissima. Chi ero io per occuparmi di questa storia?

La Jolie ha vissuto con pathos il film sulla guerra in Bosnia

angelina jolie e il cast del film Nella terra del sangue e del miele

Un racconto che ha dell’incredibile, rispetto alla sua personalità così statuaria ed apparentemente inattaccabile. La confessione intima di Angelina continua, spiegando le sue sensazioni durante le riprese.

Sentivo un legame intenso con la storia della guerra bosniaca, è una guerra che appartiene alla nostra generazione, malgrado è stata relativamente ignorata dalla comunità internazionale. Per me era importante rivisitarla in modo da assicurarmi che non accada di nuovo. C’erano campi di stupro e campi di concentramento, una guerra terribile.

Non è solo l’argomento forte legato a una pagina così triste della storia moderna a far commuovere e a rendere fragile Angelina Jolie, ma anche la sensazione di disagio con il suo nuovo ruolo da regista:

Non ho intenzione di diventare regista, ho ancora dei problemi ance a dirlo. Volevo raccontare questa storia ed è stato un piacere, ma mi chiedo se sarebbe stato lo stesso con un altro cast, un’altra troupe e un argomento che non era così speciale per me.”

L’impatto emotivo del film su Angelina è stato molto forte sul set, durante le riprese:

Non sentivo di avere il diritto di dire agli attori come rivivere una guerra che avevano sperimentato nella vita reale Stavo chiedendo a qualcuno di ricreare la parte più dolorosa della sua storia. Il nostro obiettivo comune parlarne e sollevare la questione anche per aiutare a prevenire la guerra in futuro. Quindi dietro a tutto c'era uno scopo.

Non mancano i momenti di alta tensione in compagnia degli attori che hanno vissuto sulla loro pelle l’esperienza terribile della guerra, che in un certo senso sono stati d’aiuto alla Jolie durante le riprese più crude:

Mi sono sentita male molte volte chiedendo alle persone di fare alcune delle cose che hanno fatto davvero. Ricordo di aver chiesto di correre all'attrice bosniaca Vanesa Glodjo per oltrepassare i cecchini. Ho pensato che fosse strano, come facevo io a dirigerla e dirle come fare quando lei l'ha fatto per anni? Era lei a dirmi cosa fare.

Un’esperienza tutt’altro che facile, ma senza dubbio interessante e pregevole per l’attrice 36enne. La moglie di Brad Pitt è in odore di vittoria per la cerimonia di domenica ai Golden Globe, una conferma dopo la premiazione al Sarajevo Film Festival, senza dubbio con un valore aggiunto da raccontare assieme al film che ha diretto.

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