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Il gioielliere Alberto Repossi su Lady Diana: “A Londra nemmeno una statua per ricordarla”

Sono passati 23 anni da quando il gioielliere Alberto Repossi incontrò Lady Diana. L’occasione era la scelta di un anello di fidanzamento, per un annuncio importante che sarebbe dovuto arrivare di lì a poco tempo. La Principessa e Dodi Al Fayed lo incontrarono a St Tropez. L’anello attirò il clamore mediatico per la notizia che portava con sé, ma il gioielliere mantenne il riserbo, per l’impegno preso con Lady Diana. Dopo il tragico incidente, dell’anello non ci fu più traccia. Scottland Yard mise sotto torchio lui e la sua fabbrica. Fu il momento di rivelare la verità.
A cura di Giulia Turco
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Intervistato dal Corriere della sera, Alberto Repossi, conosciuto come il gioielliere delle principesse, ricorda Lady Diana e le emozioni del loro primo incontro. Era l'agosto del 1997, poco tempo prima del tragico incidente a Parigi che portò via Lady D. "Sono passati 23 anni ma non riesco a dimenticare quell'incontro con Diana a St Tropez, di mattina presto, per l'anello di Dodi Al Fayed", racconta il gioielliere. L'occasione era la scelta di un anello per un annuncio importante.

L'anello per Lady Diana

Diana e Dodi Al Fayed erano in crociera sul loro yacht lungo il Mediterraneo. Attraccarono a Monaco, dove la Principessa face visita alla boutique del gioielliere, accanto all'Hotel Hermitage. Già dalla vetrina si innamorò di un anello in particolare: "Era un pezzo della collezione Dis-moi oui, Dimmi di sì", racconta Repossi. Lo contattarono per fissare un appuntamento a St Tropez per definire la misura, così si incontrarono, in un piccolo hotel semi deserto:

Ero arrivato all’appuntamento con altri esempi di montature preziose che ritenevo anche più importanti per la donna al tempo al centro delle dinamiche mediatiche globali, ma lei mi fermò subito. Disse “va bene questo”, confermando la scelta fatta a Monaco del gioiello visto in vetrina, e non insistetti oltre. Dodi e Diana mi chiesero di poter ritirare l’anello messo a misura dell’anulare della principessa, per il 30 agosto, perché l’1 settembre dissero ci sarebbe stato un annuncio importante, un fidanzamento. L’anello andava ristretto e non era un modello facile da adattare, avrei dovuto rimandarlo in fabbrica che ad agosto era chiusa. Ma ovviamente, davanti alla donna del momento, tutto era possibile, riaprimmo il laboratorio in pieno agosto per l’anello che consegnammo il 30 agosto a Parigi, come promesso.

La notizia fece presto il giro dei tabloid. Il The Sun lo contattò per sapere il più possibile, ma Repossi negò dell'anello per l'impegno di riservatezza che aveva preso. Dopo il tragico incidente, non si sa che fine fece il gioiello. "La Police francese mi disse che gli oggetti personali di Lady D furono dati alla sorella. Non so se c'era l'anello…". Sarebbe stato l'inizio di una lunga serie di interrogatori da parte di Scottland Yard, che mise sotto torchio lui e l'intera fabbrica, per molte circostanze attorno all'anello che non quadravano.

Il ricordo della Principessa

"Trovo incredibile che della principessa entrata nel cuore della gente più di vent’anni dopo non ci sia in tutta Londra una sola statua a ricordarla", ammette Repossi. Da allora furono pochi i contatti con i Windsor, se non con il principe Carlo incontrato in compagnia di Donatella Versace. In quanto a Meghan Markle, il gioielliere confessa di non vedere molto di Lady Diana in lei:

Mah… di certo Harry deve essersi trovato solo dopo la morte della madre, Diana, che non era solo bella, era intelligente, educata. Un modo di fare regale che ho ritrovato negli anni in altre clienti della maison Repossi. Da Grace a Charlène di Monaco, passando per Carolina: Charlotte Casiraghi e mia figlia Gaia andavano a scuola assieme.

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