Il giornalista Will Reeve, in diretta da casa, non si accorge di essere ripreso in mutande
In questo periodo di reclusione forzata a causa del coronavirus, anche i giornalisti solitamente abituati a stare in televisione indossando degli impeccabili completi, si sono adeguati alla modalità del lavoro da casa e, quindi, anche le dirette assumono un sapore diverso se fatte in piena comodità. In effetti, perché costringersi ad indossare interamente un completo se è solo il mezzo busto ad essere ripreso? Sarà stato quello che ha pensato il giornalista americano Will Reeve, che in collegamento con Good Morning America non si è accorto di essere stato ripreso in mutande.
La telecamera riprende il giornalista in mutande
Nel corso di queste settimane tante volte si è scherzato sui vantaggi del lavorare da casa, soprattutto inerenti al fatto di potersi gestire liberamente, almeno per quanto riguarda il vestiario. Altrettante volte si è ironizzato sul fatto di poter curare solo la parte visibile in video senza preoccuparsi di ciò che sullo schermo non compare, ma a volte la realtà può superare l'ironia e la fantasia. Quanto è accaduto a Will Reeve ne è la dimostrazione. Il giovane giornalista, in collegamento dal suo appartamento, si è mostrato con giacca e camicia durante il collegamento con i suoi colleghi di Good Morning America, ai quali stava parlando di un'iniziativa interessante: l'utilizzo dei droni per distribuire farmaci a chi non può muoversi da casa. Finito il suo intervento, però, la telecamera si è spostata riprendendo le gambe nude del giornalista, evidentemente in mutande.
Will Reeve è figlio dell'attore Christopher Reeve
Ovviamente l'episodio ha fatto il giro dei social network. Su Twitter la foto che immortala il giornalista 27enne è tra le ricerche più frequenti delle ultime 24 ore e non mancano video che riprendano l'intero momento. Insomma, un episodio esilarante e che ha fatto sorridere. Il giovane, tra l'altro, è un figlio d'arte dal momento che suo padre è Christopher Reeve, l'iconico volto di Superman negli anni Settanta, che lo vide protagonista dei tre sequel della saga. L'attore, scomparso nel in seguito ad una caduta da cavallo nel 1995 riportò una lesione di due vertebre cervicali e dei danni al midollo spinale, che lo costrinsero alla tetraplegia.