“Il peggio è passato”, la moglie di Michael Buble racconta i sette mesi al capezzale del piccolo Noah

Luisanna Lopilato, la moglie di Michael Buble, ha parlato dei momenti più difficili nel corso degli ultimi sette mesi, quelli in cui è stata al capezzale del piccolo Noah. Una creatura di tre anni e mezzo che ha dovuto vedersela con un cancro al fegato, un periodo complesso che ha costretto i due genitori a sospendere ogni attività professionale e dedicarsi completamente alla salute del piccolo. In una emozionante intervista alla televisione argentina, Luisana parla per la prima volta dell'orrore provato al momento della prima diagnosi:
È devastante per qualsiasi genitore ricevere una notizia come la nostra, quando Noah si è ammalato. Ringrazio Dio perché adesso il peggio è passato, ma è c'è ancora un lungo processo di recupero che è tuttora in corso. Il peggio, però, è passato.
Luisanna crede in Dio ed ha dichiarato apertamente che si è rivolta alla fede per trovare la forza di andare avanti, in questi sette mesi difficilissimi. Ogni settimana è andata a messa, pregando il Signore affinché il tumore del piccolo Noah potesse regredire. Il piccolo è migliorato, del resto è riuscito a passare anche il Natale 2016 a casa e adesso l'ospedale lo vede sempre meno. Ha anche dichiarato che lei e Michael si sono avvicinati molto durante questa prova, non hanno mai lasciato da soli Noah e il più piccolo, Elias, 1 anno, dormendo tutte le notti tutti e quattro insieme. Luisana ha anche spiegato perché hanno deciso di andare avanti con le cure a Los Angeles, considerato un punto a metà strada tra le famiglie di entrambi, ovvero Argentina e Canada.
Il cancro al fegato del piccolo Noah
La notizia della malattia del piccolo Noah si è diffusa il 1° novembre 2016. Furono gli stessi genitori del piccolo a lasciare un accorato messaggio sulle loro pagine Facebook, rivelando la volontà di sospendere ogni attività professionale. La diagnosi del cancro al fegato è arrivata dopo una biopsia epatica effettuata all'interno di una clinica di Buenos Aires. Superato con successo il primo ciclo di chemioterapie, il peggio è passato come sottolineato da Luisanna, ma l'attenzione resta ancora alta.