Jennifer Lopez vieta il suo nuovo video ai figli: “Troppo spinto, non lo vedranno”
E' bastato un video, anzi il teaser di un video musicale, per far tornare i più accaniti e irriducibili appassionati di Jennifer Lopez ai tempi di "Jenny from the block", quando in un video bollente si vedeva una Jennifer nel meglio dei suoi anni mostrare in tutto il suo splendore quel corpo che l'ha resa irrimediabilmente celebre al grande pubblico. Oggi, e si può dire certamente che sia stata la notizia del giorno, è stato pubblicato un assaggio di quello che sarà il video di "Booty" (nomen omen), remix del singolo speciale da lei lanciato qualche giorno fa. Insomma, a leggere solo il titolo della canzone, che si traduce comunque in "sedere", "didietro", "fondoschiena" o in qualunque modo lo si voglia chiamare, si potrebbe pensare a qualcosa di non propriamente eccessivo o sorprendente. Dai un'occhiata al video e capisci che non è esattamente così.
J-Lo, infatti, aveva reclutato Iggy Azalea, una delle star del pop mondiale, per un remix e un video di fuoco del singolo tratto dall’ultimo album “A.K.A.”, come aveva annunciato sui propri social qualche giorno fa, quando mostrò ai fan quella che sarebbe stata la copertina del singolo, che mostrava le due cantanti in pose super sexy e costume da bagno, mentre si davano la schiena, booty contro booty. Un’immagine che subito aveva fatto pensare alla volontà di dare una svolta a un singolo e un album che, evidentemente, secondo JLo non hanno avuto l’attenzione che meritavano. Operazione che pare riuscita in tutto e per tutto, visti gli effetti scaturiti sul web da soli trenta secondi di un video che definire hot è un eufemismo. Per capire la portata di quel "hot", basta riflettere su quanto la stessa JLo ha dichiarato in merito alla possibilità che i suoi figli possano vedere il video. E' stata categorica: "Di sicuro i miei figli non potranno guardarlo. Spero che siano a scuola". Insomma, se c'era qualche dubbio che la nuova clip di Jennifer sia spinta, basta il pensiero di una mamma a riguardo come metro di valutazione.